“Letta ha stancato, è monotono: pensi prima all’Italia, a ricostruire, e poi agli altri”


L’Aquila – MARE DI SOLDI PER LE MISSIONI MILITARI – GUERRE E SILENZI SOSPETTI -Scrive Franco Taccia: “Ho letto con interesse l’articolo sulla ricostruzione sul comportamento “scozzese” del governo in relazione alla disponibilità di fondi per far rvivere L’Aquila. Nulla da eccepire sulle considerazioni del Direttore Colacito anche perchè lo stato dell’arte è davanti agli occhi di tutti.
Però siccome ho le …. scatole piene a via di sentire Letta e compagnia che tra una fetta di panettone e un viaggetto qui e la continuano a chiudere occhi e orecchie sul fiume di soldi sperperato quotidianamente in Italia, pur sapendo di essere monotono (ed esserlo nei confronti di certi soggetti è motivo di vanto) vorrei ricordare a chi se l’è fatto sfuggire qualche dato sulle spese per tenere missioni militari all’estero.
Da calcoli resi noti a maggio 2013 (resi noti da chi ha voluto farlo e per chi ha voluto saperlo), ad esempio, per i mille uomini al confine tra Libano e Israele, che potrebbero anche aumentare vista la situazione critica, da febbraio a settembre, la cifra stanziata dal decreto missioni per il proseguimento del nostro impegno è di 118 milioni di euro. Però l’Italia militare è anche in Kosovo, con la missione Kfor. Per tenere i nostri 465 soldati osservatori in ambito Nato su questo terreno tuttora instabile, 53 milioni di euro.
E siccome ci siamo parliamo anche della Somalia, dove il lavoro di addestramento di alcune di decine di addestratori italiani dell’esercito somalo dovrebbe costare circa una decina di milioni di euro. I nostri 007 dovrebbero garantire la sicurezza di chi deve garantire la sicurezza. Le casse del governo sono a secco però per queste “spesucce” si trova sempre il modo di far uscire i soldi dalle nostre tasche prosciugate, perchè è ovvio che paghiamo noi.
Concludendo, si fa per dire, a detta di Gino Strada, una delle poche persone di cui l’Italia possa vantarsi in tutto il mondo, uno che è costretto a vedere ogni giorno cosa significhi mantenere strutture di questo tipo dove c’è la guerra, il nostro paese tira fuori quotidianamente, centesimo più (sicuramente) centesimo meno (difficilmente) qualcosa come TRE MILIONI DI EURO.
A proposito di guerre e di silenzi colpevoli, non mi pare di aver sentito nessuno, forse perchè la bocca piena di panettone lo impedisce, dire una parola sui criminali che le guerre le scatenano e su quelli che grazie alle stesse si arricchiscono.
E un pensiero anche alle società che fanno soldi con le slot e che ottengono sconti dal governo che non si vedono neppure ai saldi di fine stagione. E a tanti politici.
Con la speranza che prima o poi, arrivi un capodanno nel quale la mattina, per strada ce ne siano molti in mezzo ai cocci e le cose inutili buttate dalle finestre”.
(Ndr) – Le missioni italiane nel mondo sono molte e molto costose. Sono interventi di pace (ma spesso ci sono vittime e morti), e l’Esercito italiano è stimato e amato dalle varie popolazioni tra le quali va ad operare. Inoltre, impariamo a diventare bravi sul campo, il che per un esercito è essenziale. Come noi altri paesi, primo dei quali la Gran Bretagna che nel solo Afghanistan ha quasi 8.000 soldati. C’è solo una domanda, quella che fa Taccia e sintetizziamo: possiamo permettercelo? Abbiamo molti dubbi. Siamo ormai un paese con milioni di poveri e disoccupati, un paese con milioni di pensionati che muoiono di fame, un paese dal quale si fugge e i giovani ne sanno qualcosa. Primo dovere sarebbe rimettere prima in piedi l’Italia, e poi gli altri, quando potremo. Volentieri, ma pensiamo a casa nostra e poi a quelle degli altri. O no?


26 Dicembre 2013

Categoria : Dai Lettori
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