Campana a morto per Ch,Te,Pe
L’Aquila – La legge di stabilità che domani arriva in Senato per la discussione finale è un rintocco di campana a morto per le province Chieti, Teramo, Pescara che, se le cose restano come sono oggi, dovranno essere commissariate nel 2014. Insieme con le altre province, naturalmente, ma non si capisce ancora quali. Le aree metropolitane sono state approvate, ma in Abruzzo non ne sono previste. La provincia dell’Aquila, che è capoluogo di Regione, sarà anch’essa commissariata? Di fatto l’ente è defunto per proprie beghe politiche interne nell’ambito del centodestra e per le annunciate dimissioni del presidente Del Corvo, il quale mira a candidarsi al consiglio regionale, dal quale provenne quando fu eletto presidente.
I primi giorni dell’anno 14 e gli ultimi dell’anno 13 portano, quindi, prevedibili ma ugualmente dolorose apprensioni per i presidenti Ch-Te-Pe e per l’Unione province (di cui è rappresentante in Abruzzo Enrico Di Giuseppantonio). Immancabile ci sarà un ricorso contro la legge di stabilità , impugnazioni e guerre legali ad ogni livello sono scontate. Tutto ciò servirà a prolungare l’agonia degli enti o a moderarne le amputazioni? Difficile prevederlo sul piano squisitamente giuridico, anche perchè altri ricorsi sono pendenti. Impossibile capire cosa accadrà sul piano politico perchè, nonostante gli onesti sforzi di Letta, in Italia neppure un’impresa erculea riuscirebbe a imporre serietà , decisione e chiarezza. I problemi sono tanti e tali, che non se ne uscirà nè presto, nè agevolmente.
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