Inchiesta appalti Curia, tonache e vip


L’Aquila – Non c’è pausa festiva nè tanto meno natalizia nelle indagini sugli appalti per decine di milioni di euro (finora si parla di 40 milioni, ma probabilmente la somma salirà di molto) assegnati dalla Curia nel dopoterremoto senza gare nè altre misure di tutela di una parvenza di correttezza procedurale. Appalti per la riedificazione o ristrutturazione di decine e decine di chiese ed edifici di proprietà ecclesiale. Per alcuni edifici di grande rilievo, per fortuna, e parliamo in particolare di Collemaggio, c’è stata la forte e decisiva mano di donatori di lignaggio, come l’ENI. Tra gli indagati tonache e vip: per fare qualche nome il prete delle Anime Sante don Daniele Pinton, ex braccio destro dell’ex vescovo Molinari, e l’ex vice commissario alla ricostruzione Luciano Marchetti; e poi imprenditori e altri presunti protagonisti di una vicenda tutta da chiarire. All’attenzione dei magistrati, comunque, diverse posizioni anche di rilievo nel mondo della chiesa aquilana: Si valutano i comportamenti del vescovo ausiliare D’Ercole e di un paio di preti “importanti”, in quanto ritenuti vicini sia al vesco attuale che al precedente.
Le indagini sono eseguite, per disposizione della procura aquilana, da polizia e finanza, e si ha l’impressione che siano andate molto più a fondo di quanto sia dato sapere. A carico di qualcuno degli indagati, o forse tra nomi che ancora non emergono, potrebbero esservi provvedimenti restrittivi per evitare fughe o inquinamento di prove, o reiterazioni dei reati. Una situazione ritenuta molto seria, il primo eclatante caso in cui, nella ricostruzione, compare senza mezzi termini la parola corruzione anche come accusa precisa. Dove arriveranno gli inquirenti (che hanno già visitato gli uffici della Curia e lì acquisito materiale cartaceo e computer) non è davvero possibile supporlo. Ma la sensazione è che l’inchiesta assumerà dimensioni rilevanti, che del resto già si delineano chiaramente.
Finora la Curia si dice estranea e pronto a collaborare con la giustizia.
Alzi la mano chi, in un’inchiesta, ha mai sentito qualcuno dei coinvolti dichiararsi non pronto a collaborare. Inoltre, la nota della Curia emessa alcuni giorni fa, inviata in fretta a furia ad alcuni organi di stampa, per precisare che le indagini non la riguardano, si rivela oggi quanto meno frettolosa. E molto impacciata. Le tonache ci sono e come. Tutto da verificare, ovviamente, ma forse un po’ di prudenza non sarebbe stata di troppo…


22 Dicembre 2013

Categoria : Cronaca
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