Stamina, groviglio di lentezze
La scienza tarda a dare risposte sul metodo Stamina, o almeno ha tardato fino ad oggi. La giustizia usa i suoi mezzi, agisce in base ai codici e non in base a risultati scientifici. Ci sono sentenze – come quella aquilana – ma ci sono anche inchieste, come quella di Torino, dalle quali pare emergere qualcosa di inquietante. Addirittura potrebbero esserci rischi per la salute. In mezzo, vasi di coccio tra vasi di ferro, famiglie che soffrono, che avvertono il mondo ostile nei loro confronti. O, almeno, così lo percepiscono e chiunque al loro posto proverebbe gli stessi sentimenti.
Da questa vicenda, che potrebbe anche diventare tragedia se qualche malato nel frattempo morisse in attesa che le diatribe si acquietino, dovrebbe trarsi almeno un imperativo categorico per tutti. Stabilire presto se il metodo Stamina è valido o no. Il resto non serve. O meglio non contribuisce a rendere questo mondo, questa nostra società , più accettabili. Le risposte sbagliate sono qualche volta fonte di disastri, la mancanza di risposte e il vociferare, il diffondersi di dicerie quasi sempre non disinteressate, lo sono sempre. Cerchiamo di venirne fuori, in qualche modo. Cominciamo magari con il verificare cosa fanno, come si comportano negli altri paesi d’Europa e in America. Ma usciamone, perché non si può accettare che la gente subisca l’intollerabile. Siamo andati semplicemente su Wikipedia alla voce “metodo Stamina”. C’è scritto: “Il metodo al 2013, risulta tenuto segreto dai suoi promotori e privo di una validazione scientifica che ne attesti l’efficacia“. Sarebbe stato un ottimo punto di partenza per evitare ritardi, polemiche, sofferenze, sentenze, opinioni, pareri, discussioni.
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