I diritti dell’insegnante precaria


L’Aquila – Il Tribunale di Roma Sezione Lavoro, con la recente sentenza n. 12621/2013 ha accolto il ricorso presentato da una insegnante precaria marsicana, riconoscendole il diritto allo stesso trattamento economico del personale di ruolo a parità di anzianità di servizio e condannando il Ministero dell’Istruzione al pagamento delle differenze retributive per i periodi di servizio effettivamente prestati, oltre alla maggior somma tra interessi e rivalutazione monetaria.
La docente, assistita dall’Avv. Fabio Di Battista, esperto in diritto d’impresa e del lavoro, ha impugnato l’abusiva ripetizione per otto anni di contratti di lavoro a tempo determinato stipulati con il Ministero dell’Istruzione, contestando la violazione del principio di non discriminazione tra lavoratori a termine e lavoratori a tempo indeterminato, in una situazione di abuso derivante dalla reiterazione di lavoro precario.
“La sentenza – commenta l’Avv. Fabio Di Battista – riconosce il legittimo diritto dell’insegnante precaria all’adeguamento della retribuzione all’anzianità maturata, censurando il comportamento del Ministero che invece la mantiene al livello stipendiale d’ingresso e la retribuisce alla stregua di una docente al suo primo incarico di lavoro”.
Si tratta di una importante vittoria nella battaglia per il riconoscimento della dignità professionale, giuridica ed economica di tanti docenti impiegati da anni con contratti precari per coprire i posti privi di titolare, in un contesto caratterizzato da una drastica riduzione delle immissioni a ruolo rispetto alle effettive esigenze di organico.


19 Dicembre 2013

Categoria : Cronaca
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