La natura riconquista i suoi spazi


Chieti – Scrive Luciano Pellegrini: “C’è un limite a tutto. L’ambiente maltrattato si sta prendendo delle rivincite, fa vedere che se vuole, riconquista il maltolto con tempeste, trombe di aria,inondazioni, maree e allagamenti, ma anche con i cambiamenti climatici e conseguente rischio idrogeologico. L’antropizzazione che è l’opera di trasformazione dell’ambiente naturale attuata dall’uomo per soddisfare le proprie esigenze, va spesso a scapito dell’equilibrio ecologico.
Un esempio è l’antropizzazione dell’atmosfera che è dovuta a tutti i gas nocivi che vengono sprigionati in essa e che hanno portato a molti cambiamenti.
Quali sono questi gas?
• L’effetto serra di cui se ne parla spesso ed a sproposito.
L’effetto serra viene prodotto dall’azione di molti gas, immessi in quantità crescente nell’atmosfera:
metano, petrolio, ossido d’azoto, anidride carbonica, anidride solforosa e biossido di azoto.
Questi gas provengono dai processi di combustione che avvengono nelle industrie, negli impianti di riscaldamento e nei trasporti, modificando la struttura chimico-fisica.
Ha contribuito all’aumento dell’effetto serra, come se non bastasse, la progressiva deforestazione subita da alcune vaste aree del Pianeta.
L’effetto serra, provoca anche la ” desertificazione ” di vasti territori delle regioni equatoriali e tropicali, e nel caso dovesse accentuarsi il surriscaldamento, il rischio di un possibile futuro innalzamento del livello del mare, a causa dello scioglimento dei ghiacci polari, con effetti quindi catastrofici, è possibile.
Però, gli effetti positivi dell’aumento dell’anidride carbonica nell’atmosfera, sono indispensabile per la vita e per la fotosintesi delle piante e degli animali.
• Il buco nell’ozono è un assottigliamento marcato dello strato di ozono in alta quota. L’Ozono è un gas essenziale al mantenimento della vita sulla Terra.Lo strato di ozono funge da filtro per le radiazioni ultraviolette.
Le radiazioni UV-B possiedono un effetto sterilizzante per moltissime forme di vita e sono dannose per la pelle, avendo la capacità di innescare la formazione di melanomi e altri tumori e per gli occhi. Le radiazioni UV-B,possono causare una parziale inibizione della fotosintesi delle piante, con conseguente rischio di abbassamento delle capacità di alimentarsi da parte di tutto l’ecosistema, diminuzione dei raccolti compresa, e distruggere frazioni importanti del fitoplancton che è alla base della catena alimentare marina.
L’assottigliamento dello strato di ozono sopra le regioni polari aumenta di anno in anno.
• Le Piogge acide
L’immissione di taluni gas in atmosfera, come l’anidride carbonica e gli ossidi di zolfo, possono innescare il processo di acidificazione, con conseguente ricaduta al suolo di particelle acide con le precipitazioni di piogge, neve, grandine, nebbie, rugiade.
Le piogge acide hanno effetti corrosivi e accelerano il decadimento dei materiali da costruzione,degli edifici, delle statue e delle sculture oltre alla salute pubblica.

Per tutte queste cause allarmanti, la salvaguardia dell’ambiente è un valore fondamentale nell’interesse delle generazioni future!

Voglio focalizzare in particolare un evento, l’alluvione del 2 dicembre fra la riviera sud di Pescara e Francavilla, Viale Alcione.
Ho percorso a piedi il tratto di mare dal fiume Alento sino al fiume Pescara.

La sabbia l’ho trovata terrosa, la foce del fiume Alento e diversi stabilimenti erano sommersi da detriti di rami, canne, alberi, tronchi, scheletri di frigorifero e migliaia di bottiglie di plastica.
E’ come se l’acqua avesse rimosso luoghi di raccolta di rifiuti, specialmente di plastica.
Per tutta la lunghezza del tragitto, I titolari degli stabilimenti balneari, per bonificare la loro concessione, hanno raccolto la spazzatura e creato cumuli, per poi smaltirla…
I fiumi “malati” hanno inquinano il mare. Le spiagge, sono state devastate dalla furia del mare, arrivato a riva senza difficoltà,senza ostacoli.
Nel tratto compreso tra Fosso Vallelunga e il confine con Francavilla al Mare, sono state realizzate diverse opere di difesa per attenuare il fenomeno erosivo, del tipo scogliere frangiflutti e scogli a pettine,oltre a posizionare sulla riva grossi massi per evitare l’avanzamento dell’acqua.
Lo stabilimento così protetto, non ha più la vista del mare, che è racchiuso come una piscina o palude in questo complesso di rocce, con ristagno dell’acqua che emanerà cattivo odore e creerà alghe nella stagione estiva.

Il torrente Vallelunga però è ugualmente straripato.

Intanto, si seguita a costruire sulla sabbia con tanto di autorizzazione.
E’ ovvio che la natura riconquisti i suoi spazi!


19 Dicembre 2013

Categoria : Cronaca
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