Inchiesta De Fanis, dettagli piccanti, ma arrivano smentite e querele
Pescara – PEZZOPANE: SE E’ VERA, UN’OMBRA SU TUTTA LA GIUNTA – L’ha sparata un quotidiano romano, ma sono già arrivate smentite a catena. E probabilmente arriveranno anche querele. Una storia eclatante, ma francamente fragile come contenuto. Eccola.
Emergono nuovi dettagli – a quanto si apprende piccanti – sul rapporto tra l’ex assessore regionale alla Cultura in Abruzzo, Luigi De Fanis, e la sua segretaria, coinvolti nell’inchiesta denominata “Il Vate” che il 12 novembre ha portato all’esecuzione di quattro misure cautelari, due ai domiciliari e due agli obblighi di dimora, che hanno interessato proprio De Fanis, la segretaria e due dipendenti della Regione Abruzzo. Tra i documenti finiti all’attenzione degli inquirenti un contratto sessuale tra l’ex assessore e la sua segretaria, un accordo cioe’ tra le parti, che prevedeva rapporti sessuali periodici. In cambio di cosa, bisognerà verificare. E’ difficile infatti ipotizzare solo una storia d’amore clandestino spuntata tra le scartoffie di un ufficio che si occupava di cultura e di erogazioni di risorse. Il documento sarebbe finito nelle mani degli investigatori durante una perquisizione a casa della donna. I fogli erano stati accartocciati e gettati in un cestino dove sarebbero stati trovati. La difesa della donna nega tutto e smentisce l’esistenza del contratto.
PEZZOPANE – “Questa sconcertante, drammatica e vergognosa vicenda – se è vera – del presunto contratto con cui l’assessore alla Cultura della Regione Abruzzo Luigi De Fanis avrebbe vincolato la sua segretaria personale all’obbligo di prestazioni sessuali getta un’ulteriore ombra oscura su una Giunta regionale da rispedire a casa con le elezioni e che si e’ invece autoprorogata oltre ogni limite, fino alle consultazioni europee. L’inchiesta è in corso e l’assessore, agli arresti domiciliari, si è dimesso, ma è chiaro che una Regione come l’Abruzzo, che deve affrontare la ricostruzione post terremoto egli effetti violenti della crisi economica, avrebbe assoluto bisogno di una giunta ‘sana’, nel pieno dei suoi poteri”. Lo dice la senatrice del Pd Stefania Pezzopane.
“Da donna – prosegue Pezzopane – aggiungo che un ricatto sessuale di questa natura, se confermato, nei confronti di una lavoratrice dipendente lascia senza parole, per la sua volgare gravità . Né sarebbe molto diverso se tra i due, come sostiene la difesa, ci fosse una relazione. E’ questo l’esempio che continuano a dare, in Italia, alcuni degli uomini della destra che detengono un po’ di potere. Il Presidente pro tempore della Regione Chiodi farebbe bene a condannare senza se e senza ma il comportamento del suo assessore e a ripudiare il relativo modello di potere maschile e maschilista. E farebbe bene a chiedere scusa agli abruzzesi e alle italiane,visto che a scegliere e nominare quell’assessore e’ stato lui”.
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