Lo Sgarbizio gioiello castellano
Castel di Sangro – Continua il successo dello Sgarbizio, la nuova icona dell’eleganza sangrina. Il gioiello creato dal Maestro Orafo Franco Coccopalmeri su iniziativa del Comune di Castel di Sangro è stato al centro dell’attenzione nel convegno sul tema “Tradizione e femminilità” svoltosi domenica nella Pinacoteca Patiniana e a cui hanno partecipato vari studiosi. In particolare hanno impreziosito il simposio le relazioni di Ezio Mattiocco, Erika Iacobucci e Valentina Ferrari e la poesia scritta per l’occasione da Maria Santucci, dedicata allo Sgarbizio e recitata dalla stessa autrice. Il riconoscimento allo Sgarbizio da parte del Comune è avvenuto nel corso dell’incontro con l’intervento dell’assessore Giuliano Pallotta che ne ha ufficializzato il patrocinio a nome dell’ente. La creazione prende il nome dall’adattamento ideato da Tommaso Marzano da un termine dialettale che significa “capriccio”. Il gioiello, realizzato in varie versioni e misure, ha una forma di spirale impreziosita da uno o più brillanti. Lo Sgarbizio rappresenta le radici della storia di Castel di Sangro, come mostrano le ricerche di Angela Caruso che ha curato l’incontro: le preistoriche mura ciclopiche, i magici ornamenti delle genti sannitiche, la vetusta torre del Castello Superiore, richiamano tutte la forma di una spirale. L’evento è stato inserito nell’ambito della mostra “Patini, Il ritorno” che durerà fino al 6 gennaio e che è curata da Lino Alviani, direttore della prestigiosa Pinacoteca Patiniana che si trova all’interno dei locali dell’antico Palazzo De Petra di Castel di Sangro. Per la mostra sono arrivate dieci tele di Teofilo Patini che sono mostrate insieme a quelle già esposte nella pinacoteca dove ora è possibile ammirare anche lo Sgarbizio. L’orario di apertura è dal lunedì alla domenica dalle 10,30 alle 12,30 e dalle 17 alle 19.
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