No al centro storico spettrale, poteri straordinari agli enti locale per ricostruire


Corso V.Emanuele 8 apr 09L’Aquila – (di Stefania Pezzopane, presidente della Provincia dell’Aquila) – “Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ci dà evidentemente ragione quando riconosce che il problema dello smaltimento delle macerie non può essere affrontato con gli strumenti ed i processi di ordinaria amministrazione. Se n’è accorto l’altro giorno venendo a Fossa, noi lo dicevamo da tempo. Approfitto di questa presa di coscienza del Governo per lanciare l’appello a ripensare subito la governance per la ricostruzione che ci aspetta. Bisogna fare sul serio perché il 2010 è alle porte e la ricostruzione dei centri storici deve iniziare immediatamente. Ho scritto a Bertolaso a Chiodi e al Sindaco Cialente, ho coinvolto Gaetano Fontana intorno ad un’urgenza: bisogna riscrivere subito l’ ordinanza sulla governance e se serve cambiare legge. Poteri precisi ma poteri straordinari a Provincia e comuni che possano affiancare il Presidente della Regione già commissario delegato.
Ho intenzione di partire nella costituzione di consorzi pubblico-privati lì dove la Provincia ha beni di sua proprietà che non intendo lasciare abbandonati a se stessi in un cento storico spettrale.
Non solo quindi poteri agli enti locali, e poteri straordinari, per affrontare il problema delle macerie, ma anche un coinvolgimento dei cittadini che insieme all’ ente pubblico devono essere protagonisti della ricostruzione.
Dividendo il centro storico in comparti è evidente quanto sia consistente la presenza del patrimonio pubblico, si pensi solo agli immobili di Provincia, Comune e Università e quale ruolo trainante questi enti possano svolgere. Già solo in vista di questo effetto settoriale, intorno ai poteri straordinari pubblici si potrebbe coagulare l’energia dei privati che possono ritrovare in fretta la forza e la speranza di ricostruire.
La Protezione Civile sta operando con ordinanze anche in deroga alle normative e ai vincoli. E persino così non è facile adempiere a tutte le necessità e le urgenze. Immaginiamoci cosa accadrà quando la patata bollente passerà nelle mani degli enti locali che continuano ancora oggi ad operare con strumenti e tempi ordinari e senza soldi. E si ricordi che mentre noi ancora discutiamo su chi fa cosa, le piogge autunnali stanno infiltrando tutti gli edifici danneggiati. La stima delle risorse necessarie poi potrebbe persino non essere più realistica”.
(Nella foto: Corso Vittorio Emanuele, 10 aprile 2009)


07 Novembre 2009

Categoria : Cronaca
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