L’aeroporto? Per ora resta finto
L’Aquila – (Foto: porte aperte sul niente) – In una conferenza stampa per pochi intimi, visto che i giornalisti sgraditi non sono stati neppure avvertiti, figuriamoci invitati, nella quiete del golf di Santi di Preturo, i vertici dell’aeroporto e le autorità politiche hanno annunciato oggi ciò che tutti sapevano: ci sarà un volo simbolico (commerciale?) il 19 dicembre, ma sarà l’unico. Dei collegamenti con Firenze e Milano non si parla più affatto. In tanti hanno perso il vizio di sbandierare date e inizi di attività , di cui gli aquilani – sempre giustamente scettici – sentono parlare dalla scorsa primavera. Ora si esprimono pareri, più che altro auspici, mentre le 60 assunzioni che a qualcuno stavano a cuore sono state fatte. Quasi tutte di gente andava a lavorare fuori città . L’aeroporto, per ora, è come prima e come sempre: finto. Le spiegazioni e i retroscena ci sono, come i profluvi di parole. A mancare sono i fatti.
Pare sempre più sensata, dopo tanti mesi di falsi annunci e autentici rinvii (ormai sine die), la domanda che ci si pose a suo tempo: i passeggeri per questo aeroporto ci sono oppure sono una speranza? Rimanendo ai fatti, non ci sono, come non ci sono gli aerei e i voli.
Caduta nel nulla, forse perché ritenuta non coincidente con altri interessi e diverse aspettative, la proposta di fare dello scalo aereo aquilano una struttura prima di tutto a servizio della protezione civile.
In fondo, la sola volta che l’aeroporto servì davvero, fu nei giorni successivi il 6 aprile 2009. Poi la grande parata dei vip del mondo per il G8, che portò tuttavia benefici e interventi attesi da una quarantina d’anni, inclusa una strada di accesso allo scalo che nessuno aveva mai fatto. E di filato dopo altri 4 anni e 8 mesi, per arrivare a questo dicembre 2013 e dire: bambole, non c’è un aereo. I capocomici dell’avanspettacolo anni Cinquanta dicevano “bambole, non c’è una lira” alle smunte e affamate ballerine… Mutatis mutandis, pare che ci siamo.
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