Chiodi su vicenda Noemi
L’Aquila – UNA RISOLUZIONE UNANIME IN CONSIGLIO REGIONALE – “Accolgo con sollievo e soddisfazione la notizia che riaccende la speranza per la piccola Noemi e le offre la possibilita’ di sottoporsi subito alla cura Stamina”. E’ il commento del presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, dopo aver appreso che per la bimba di 18 mesi di Guardiagrele il Tribunale dell’Aquila ha detto si’ alla cura ribaltando una precedente decisione del giudice del lavoro e obbligando l’azienda ospedaliera Ospedali civili di Brescia a provvedere all’immediata somministrazione di cellule staminali gia’ presenti nella struttura. “Il nostro pensiero – ha aggiunto il presidente – va ai suoi coraggiosi genitori che le sono accanto con dolcezza e amore e stanno portando avanti una battaglia per la vita. Posso dire che la struttura regionale si e’ subito attivata per poter consentire il trattamento clinico nella nostra regione ma il percorso si prefigurava difficile e lungo non essendo riconosciuto come trattamento clinico utilizzabile nell’ambito del Servizio sanitario nazionale. Solo un’apposita sentenza di un magistrato avrebbe potuto individuare una struttura ospedaliera nella regione Abruzzo idonea a poter effettuare il procedimento.
In questo caso sarebbe stato necessario che il personale di ‘Stamina’ fosse autorizzato, una volta individuata la struttura idonea, a realizzare tecniche e metodiche per l’applicazione delle procedure previste dal metodo. L’applicazione di tale metodo presso l’ospedale di Brescia, dunque, e’ la conclusione di un percorso estremamente articolato che solo su autorizzazione di un giudice si e’ potuto realizzare”.
RISOLUZIONE UNANIME – E’ stata approvata all’unanimità la risoluzione, presentata dal Consigliere regionale di Sel Franco Caramanico, da D’Amico del PD, e condivisa da maggioranza e minoranza, con la quale si invita il Commissario alla Sanità , Chiodi a verificare presso il Ministero se sia possibile autorizzare la somministrazione di cellule staminali per la piccola Noemi in un centro trapianti del Servizio sanitario nazionale. “Il provvedimento – spiega Caramanico – nasce dall’urgenza di dare una speranza reale alla piccola Noemi , la bimba di Guardiagrele, che secondo la recente pronuncia del tribunale dell’Aquila può sottoporsi alle cure con il metodo Stamina preso l’azienda ospedaliera di Brescia. Il problema è che a Brescia i tempi di attesa sarebbero lunghissimi e potrebbero vanificare le speranze di mantenere in vita la bimba. Per questo era necessario una nostra presa di posizione per cercare di favorire per quanto possibile il percorso di accesso alle cure della piccola.
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