Occorre aiutare subito Noemi
L’Aquila – (foto: l presidente Chiodi, al quale è stato rivolto un appello) - Nel drammatico e complicato tessuto delle autorizzazioni e delle contraddizioni sul metodo Stamina, pare sia accesa ormai una flebile luce per la piccola Noemi, la bambina di Guardiagrele affetta da una terribile malattia congenita che si spera di poter curare con l’infusione urgente di cellule: il metodo Stamina, appunto. Una sentenza ha finalmente aperto la strada al metodo, anche se sussistono dubbi scientifici non ancora tolti di mezzo. Adeguandosi il tribunale dell’Aquila (dopo aver dovuto dire no, prima della sentenza, perchè non era possibile dire sì) ha autorizzato velocemente il ricorso al metodo terapeutico. A praticarlo è un ospedale di Brescia, dove ovviamente la lista di attesa è lunghissima.
Per Noemi non sono possibili, dicono i genitori, altre lungaggini e attese.
Occorre tentare con Stamina e farlo subito. Ma come? Aspettare ancora mesi, forse anni, significa assistere impotenti alla fine della piccola. Una strada ci sarebbe: il presidente Chiodi dovrebbe autorizzare un ospedale abruzzese a utilizzare il metodo. E’ possibile? Ci sono ospedali in grado di procedere all’infusione di cellule? Pare di sì, pare Pescara. La situazione viene valutata in queste ore. I genitori di Noemi attendono una risposta. Questa risposta, una volta tanto arrivi velocemente. Burocrazia e istituzioni siano umane, se ci riescono.
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