Giuliante su lavoratori Transcom
L’Aquila. “La Transcom deve riaprire a pieno organico, con 345 lavoratori e non soltanto con una settantina. È impensabile che possa rimanere a L’Aquila e beneficiare delle agevolazioni di cui godranno le imprese per il rilancio del nostro tessuto socio-economico gettando nella disperazione 276 famiglie aquilane già ampiamente provate dal terremoto”. Gianfranco Giuliante non ci sta e invita la Transcom a valutare bene le proprie decisioni. “La procedura per i licenziamenti avviata lo scorso giugno – puntualizza il presidente del gruppo consiliare regionale del PdL – si basava su motivazioni che oggi non sono più plausibili. In primo luogo perché lo stabile non è più inagibile e in secondo luogo perché le difficoltà lamentate, ovvero di non riuscire ad aggiudicarsi commesse a causa dell’altro costo del lavoro, sono state anch’esse in tutta evidenza superate, considerata l’importanza della commessa ricevuta dall’Inps-Inail, che logica vorrebbe venisse spesa nel capoluogo della nostra regione. A questo punto, infatti, – aggiunge Giuliante – sarebbe incomprensibile, per non dire altro, dover prendere atto che mentre si conferma la spregiudicata volontà di licenziare i lavoratori aquilani, nello stesso tempo si offre la disponibilità a farsi carico di ben 170 lavoratori pugliesi, allo stesso livello salariale, della Omnia. Il tutto, aspetto ancor più inquietante, senza rinunciare a godere, con una piccola e residuale pattuglia di dipendenti, di quei benefici e agevolazioni fiscali di cui godranno le altre aziende che, a differenza della Transcom, sembrano scommettere con ben altra determinazione sul rilancio del nostro territorio. Né, al momento, offre le necessarie garanzie la ventilata ipotesi che i 276 lavoratori attualmente in mobilità possano essere riassorbiti nel prossimo futuro da A-Care. Una cosa è certa noi continueremo a vigilare affinché nessuno possa pensare di giocare sulla pelle delle persone né tantomeno ottenere benefici fiscali senza aver detto chiaramente e senza infingimenti cosa vuol fare concretamente nel breve come nel lungo periodo e a tal riguardo sarebbe bene che la Transcom si decidesse a illustrare quel piano industriale che sinora si è guardata bene dal presentare. A tal proposito – conclude Giuliante – valuteremo attentamente la possibilità di inserire clausole di accesso ai benefici della zona franca nei confronti di aziende che faranno della precarizzazione del lavoro e della ricerca esclusiva del profitto elementi caratterizzanti che non tengano nel dovuto conto le drammatiche condizioni in cui versa L’Aquila”.
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