Sicuro che gli vogliono bene?

Comunque uno la pensi, la decadenza di Berlusconi dal Parlamento è uno sconvolgimento. Non per l’Italia, che sopravviverà, ma per il centrodestra e, restringendo, per quell’area popolata da litigiosi personaggi che dicono di amare il Cavaliere. Ma tra di loro si azzuffano quando non si sbranano, in ossequio ai nomignoli animaleschi tipo falchi, colombe, e così via di bestia in bestia. Gli animali si azzuffano quando hanno fame e temono che il loro cibo sia a rischio. Che stia accadendo la stessa cosa tra i fedelissimi del Cav?
Ma non è questo il dubbio più importante. Ci si deve piuttosto chiedere se questa gente ormai allo sbando di qua e di là, ami davvero Berlusconi. Litigando e graffiandosi, costoro non rendono un buon servigio al loro leader, di suo già parecchio amareggiato. Comprensibilmente. Assistere alla rissa tra i suoi adepti, non deve procurare al re di Arcore un gran piacere. Forse, in qualche momento, il Cav penserà che erano meglio le Olgettine. Almeno quelle, pagate, se ne stavano buone e qualche piacere al loro mentore lo procuravano…
I veleni circolano ampiamente, come potete leggere bene su questo giornale, anche dalle nostre parti. Punzecchiature e stilettate, morsi e graffi echeggiano qua e là. Disuniti non si è forti, neppure quando c’è la potenza economica di un Berlusconi come collante. Il fatto è che, quando il Sole è all’occaso, le ombre si allungano. Inesorabilmente. Muoiono le stelle, morirà anche l’Universo (almeno il nostro), figuriamoci i politici e il loro effimero mondo, paludato d’oro, ma non d’amore. Il punto è che non tutti se ne fanno una ragione. E digrignano denti affilati in maleodoranti bocche fameliche. Attorno al disfatto Cavaliere si adunano persone e personaggi gelidi come tette di streghe.