Stupro Pizzoli (2): ingiurie ad avvocato


L’Aquila – PER LA DIFESA LA RAGAZZA ERA CONSENZIENTE – Momenti di tensione fuori l’aula della Corte di Appello dell’Aquila, subito dopo la chiusura del dibattimento del processo di secondo grado per lo stupro di una giovane studentessa universitaria laziale avvenuto nella notte tra l’11 e il 12 febbraio 2011 fuori da una discoteca di Pizzoli. Durante il passaggio dell’avocato Antonio Valentini (del Foro dell’Aquila, che insieme al collega Alberico Villani, assistono l’imputato Francesco Tuccia, FOTO) nel corridoio che immette all’esterno dell’edificio, il papa’ della parte offesa avrebbe riferito parole ingiuriose. L’avvocato ha subito chiamato i carabinieri per farlo generalizzare. I militari hanno invitato i due ad uscire e li hanno sentiti e identificati.
L’avvocato Antonio Valentini, legale di fiducia di Francesco Tuccia (assieme ad Alberico Villani, del Foro di Avellino) ha chiesto per il proprio assistito l’assoluzione o in subordine l’avvio di una perizia che possa accertare le lesioni subite dalla giovane studentessa di Tivoli (Roma). Secondo l’avvocato Valentini non e’ stato dimostrato che il giovane si sia approfittato della condizione psico-fisica della ragazza (che aveva nel sangue un alto tasso di alcol). Per i legali il rapporto fu consenziente. “Gli stessi testimoni – ha detto Valentini – ci dicono che i due avevano avuto all’interno del locale delle effusioni, consistite nel mettersi l’uno verso l’altro le mani all’interno dei pantaloni che erano slacciati, non vi e’ stata alcuna violenza. Questi atteggiamenti intimi rappresentano un dato di fatto, imprescindibile da qualsiasi giudizio”. Parlando poi della fuga del giovane il legale ha evidenziato che “Tuccia era seduto in macchina, ferma, intento a fumarsi una sigaretta, era sconvolto”. Sulla pratica sessuale (fisting ndr) il legale ha asserito che “si tratta di una pura invenzione. Si e’ trattato, lo ha dichiarato lo stesso Tuccia, di una manipolazione pre-rapporto sessuale, se non mi credete allora perche’ non facciamo un’ altra perizia?. Lo stesso consulente del pubblico ministero Aromatario parlando delle lesioni subite dalla giovane – ha detto sempre Valentini – ha usato il termine di ‘aspetto stellato’, dovuto quasi ad uno scoppio, che si verifica quando i tessuti perdono di elesticita’”. Nella sua arringa Valentini ha detto che “va dimostrata la condotta abusiva dell’imputato”. Per l’avvocato Villani, “tutta la vicenda nasce dall’errata valutazione del ginecologo del pronto soccorso che ha parlato di elementi esterni fino a ipotizzare che Tuccia avesse utilizzato un ferro per provocare le lesioni alla ragazza. I due – ha detto sempre Villani – sono stati visti uscire insieme mano nella mano, l’atto sessuale e’ stato libero e consenziente, si e’ tratto di un fatto accidentale, non vi e’ stata nessuna violenza fisica per arrivare all’atto sessuale, non vi sono prove del dolo ne’ sul dissenso da parte della giovane”.


06 Dicembre 2013

Categoria : Cronaca
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