Servono aiuti per famiglie e attività
Pescara – (di Stefano Leone) – La Confcommercio di Pescara interviene per chiedere al Comune di Pescara di attivarsi immediatamente per aiutare concretamente le famiglie e le attività economiche che hanno riportato gravi danni a causa del maltempo dei giorni scorsi. A questo proposito, afferma il Presidente della Confcommercio di Pescara, Ezio Ardizzi (foto): “Siamo soddisfatti che la Regione Abruzzo abbia chiesto lo stato di calamità naturale per i fatti dei giorni scorsi ma si tratta di un atto dovuto che apporterà risorse insufficienti a risolvere tutte le problematiche emerse e soprattutto non a breve. Ecco perché chiediamo al Comune di Pescara interventi immediati e concreti a sostegno delle famiglie e delle attività messe in ginocchio dalla spaventosa ondata di maltempo dei giorni scorsi”. L’aiuto al quale, nell’immediato, fa riferimento l’ente del commercio, è l’esonero dal pagamento dei tributi locali, a partire dalla Tares, ed il recupero di risorse che potrebbero scaturire dalla sospensione di opere pubbliche che, a maggior ragione in questa drammatica fase, appaiono superflue. Il riferimento è sottointeso ma, ad esempio, il caso più emblematico è il progetto di riqualificazione dei corso Vittorio Emanuele con relativo cantiere da aprire su parte delle aree di risulta. “Di fronte all’ennesimo dramma cittadino con interi quartieri letteralmente sommersi e con attività commerciali e case invase da fiumi di acqua e fango, ci chiediamo se le tante risorse che l’Amministrazione ha destinato a presunti abbellimenti di facciata – dice ancora il Presidente Ardizzi – potevano essere meglio spese per interventi strutturali su fogne e collettori”. Le valutazioni espresse dal vertice di Confcommercio, non si limitano al problema immediato di richiesta di aiuto per famiglie e attività economiche danneggiate, una riflessione viene fatta anche sulla situazione del fiume il quale, afferma Ardizzi, “senza il recente dragaggio, seppur parziale, la situazione sarebbe stata ancor più drammatica, ma non basta; per fare un passo definitivo verso la messa in sicurezza del fiume occorre l’approvazione urgente del Piano Regolatore Portuale al fine di consentire lo sbocco delle acque oltre la diga foranea. I fatti dei giorni scorsi devono servire alla politica locale come monito per le scelte future: basta con la politica dei rondò e delle dune, occorre riportare al centro della discussione gli interventi per le infrastrutture fondamentali per la messa in sicurezza della città e per un reale sviluppo economico del territorio.”
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