La brutta immagine dell’accademia
L’Aquila – Scrive Emidio Di Carlo, foto, giornalista indipendente e operatore culturale : “Al di là delle ragioni messe in campo dal Commissario liquidatore nominato da Chiodi e dalla richiesta di Giorgio De Matteis Vice Presidente Vicario del Consiglio Regionale, una cosa è certa: siamo di fronte ad una “brutta Immagine dell’Accademia”; ovvero: siamo di fronte ad una realtà amara messa in campo da uno dei protagonisti che ha effettuato la gestione concorrendo alla concretizzazione del pauroso debito di bilancio. Non è confutabile che sia ancora la politica, insinuatasi nei gangli gestionali dell’Ente Culturale, ad avere offeso la città e gli operatori culturali che sono stati “ignorati” e “maltrattati” negli ultimi trent’anni.
La Città della Cultura è stata repressa dal Provincialismo deteriore espresso attraverso una casta populista che si è insediata, artificiosamente, nel Palazzo asfissiando anche quel poco di buono che persisteva nei partiti tradizionali. No Signor Cialente La bocciatura a capitale della Cultura per il 2009 è un dato di fatto. Lo spieghi anche alla sua Pezzopane che ha amministrato il patrimonio economico disponibile per la Cultura. Ci dica per “quale Cultura”. E lasci che sia la giustizia a chiarire quanto accaduto nell’Assessorato alla Cultura della Regione; ovviamente nella speranza che la giustizia possa convalidare o mettere in discussione anche la gestione politica culturale nel Palazzo Aquilano. L’Accademia, allora, va in gloria a causa di un “bene immobiliare” che riteneva un valore “suo” e con il quale giocare nelle “entrate” di un bilancio traboccante di debiti; un bilancio che, con “cognizione di causa alternativa” avrebbe salvato la pelle ed una momentanea riduzione del debito che, nell’immediato futuro, sarebbe esploso con incremento imprevedibile. Ora sembra di capire (si faccia spiegare dalla polemica Senatrice del giorno dopo) che tale bene era un beneficio apparente condizionato dallo “Stato Locale” eccessivamente generoso. L’idea di addossare la responsabilità del fallimento dell’Accademia al mancato contributo regionale è davvero peregrina! Che dire sulla partecipazione alla ricostruzione con Bertolasi, Chiodi e Cicchetti?
Che dire sulla post ricostruzione per la quale ogni giorno chiede soldi in ogni dove con il chiaro scopo di ammaliare gli aquilani, pur pressati dalla carta stampa e video dove accoglie, a pieni mani, la pubblicità istituzionale? Che dire della sua mancanza di trasparenza sui fondi arrivati con i quali sono stati discriminati i cittadini in “A” e “B” a seconda anche della loro espressione politica? Che “brutte faccende” collegano alla sua “Immagine” Sindaco. Non ha rinunciato a lasciare il Palazzo; come non lo ha fatto nella ASL per il suo massimo “tetto pensionistico”. A proposito del mezzo servizio alla ASL quante pratiche è riuscito a mandare avanti?”.
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