Maltempo, va meglio ma ora arriva il freddo
Pescara – DOMANI SCUOLE CHIUSE PER GLI STUDENTI, RIENTRA IL PERSONALE – RAPAGNA’: I RESPONSABILI CI SONO – Lo ha disposto il sindaco Luigi Albore Mascia che ha firmato una nuova ordinanza per disporre, anche per domani, una giornata di chiusura delle scuole di ogni ordine e grado di Pescara. Il provvedimento determinera’ solo la sospensione delle lezioni, mentre rientreranno regolarmente a scuola le unita’ del personale al fine di consentire l’apertura degli Istituti ai tecnici comunali che domani, con l’assessore alla Pubblica istruzione Renzetti, effettueranno una ricognizione per accertare le perfette condizioni di agibilita’ e fruibilita’ di tutti gli edifici e per preparare le aule al rientro dei ragazzi, riaccendendo anche gli impianti di riscaldamento.
Oggi con il ritorno del Sole – anche se l’allerta sul fiume questa mattina presto permaneva – le cose vanno meglio e si stanno valutando i danni, che sono ingenti ovunque. Lungo i corsi d’acqua pare diminuito o scomparso il pericolo di esondazione. E’ comunque l’intera costa abruzzese ad aver subito il disastro, per il quale sarà chiesto lo stato di calamità naturale e già in molti sollecitano la sospensione o riduzione delle tasse. Per il fine settimana è previsto l’arrivo di una intensa ondata di freddo di origine artica, che riguarderà anche il versante adriatico. Alcuni servizi meteo danno per possibili anche precipitazioni nevose. Il freddo dovrebbe durate diversi giorni.
RAPAGNA’ – “Di fronte a quanto accaduto in questi giorni drammatici e’ necessario affermare con forza che a ciascuno deve essere assegnata la sua parte di responsabilita’ che andrebbe accertata, affinche’ certe situazioni di emergenza e di inefficienza, come quelle che si sono verificate, non si ripetano piu’”. Lo afferma l’ex parlamentare Pio Rapagna’. Ci sono precise responsabilita’ per quanto si e’ verificato su tutto il territorio regionale, rispetto alle infrastrutture viarie che cadono a pezzi ed al sistema dei trasporti pubblici, con una vera e propria ‘Caporetto’ di tutto il sistema ferroviario abruzzese, il contestuale blocco del 90% del trasporto delle merci in transito su tutte le strade nazionali, regionali e provinciali.
Nel rinnovare la mia denuncia – prosegue Rapagna’ – chiedo alla parte piu’ illuminata della ‘opinione pubblica abruzzese’, di trovare la forza ed il coraggio di esporsi e ‘schierarsi’ dalla parte di un nuovo Abruzzo e di darsi da fare in prima persona per costruirlo con la partecipazione e l’impegno quotidiano e disinteressato”. Secondo l’ex parlamentare “In Abruzzo, tutte le disgrazie ‘naturali e artificiali’ hanno inizio dalla ‘questione morale’ e le stesse enormi, impreviste e disastrose conseguenze materiali, umane e sociali di un evento ‘naturale’ ma ‘atteso’ come la neve in inverno, la pioggia o un terremoto a L’Aquila e nelle zone gia’ individuate ad alto rischio sismico ed idrogeologico, non sono estranee al malgoverno ed alla corruzione politica ed amministrativa che hanno condannato all’oblio, al disonore ed alla vergogna l’Abruzzo e tutta la sua classe dirigente. Io – prosegue – mi ritengo ormai un ‘testimone sopravvissuto’ a tutta una serie di vicende che ‘manifestano’ oggi gli effetti piu’ drammatici e palpabili in un nefasto combinato disposto con il ‘dissesto strutturale’ di una intera Regione, e tutto si rende chiaro e distinto e, purtroppo, quasi irreparabile. E’ dagli inizi degli anni ’90 – ricorda – che, come parlamentare abruzzese, denuncio ripetutamente una ‘preoccupante’ situazione politica ed amministrativa che poi in breve tempo avrebbe portato al disastro di oggi, ed e’ maturata in me la convinzione che tutto cio’ fosse gia’ preannunciato dagli eventi precedenti e da una ‘visione e interpretazione’ dei fatti e degli atti che si presentavano davanti ai nostri occhi ‘parlamentari’. Ecco perche’, in tutti questi anni, ho lottato per prevenire ed ho denunciato quello che si rivelava prepotentemente davanti ai mie occhi. I partiti, i politici, gli amministratori, i loro funzionari, dirigenti, consulenti, tecnici ed esperti, non hanno favorito ne’ tutelato lo sviluppo sostenibile del nostro territorio, sembra anzi che, insieme ad agenzie, societa’, imprese e costruttori spregiudicati – commenta infine Rapagna’ – abbiano messo pesantemente le mani sulle casse dello Stato, della Regione, delle Province e dei Comuni e su ogni e qualsiasi tipo di finanziamento pubblico”.
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