Qualità della vita, Abruzzo men che mediocre
L’Aquila – (Foto: quanto sono lontane dall’Abruzzo, non solo in chilometri, Vancouver in Canada o Sidney in Australia, le città in cui si vive meglio al mondo...) – Proprio oggi che infuria il maltempo capace come sempre di sbriciolare il fragile Abruzzo, arrivano le notizie sulla qualità della vita, che includono anche la valutazione di ambiente e servizi. Una beffa, una dolorosa ironia… Certo, per quel che valgono, ma ecco di nuovo i dati diffusi dal Sole 24 Ore (anno 2012) sulla qualità della vita che dipingono un Abruzzo decisamente mediocre, tutto nella parte bassina della classica che valuta le 106 province italiane. Sono stati pubblicati oggi e dicono che Teramo è la città in cui si vive meglio, L’Aquila quella in cui si vive peggio, con perdita di posizioni anche rispetto al 2011. Nella classifica Teramo occupa la posizione n.62, Chieti 65, Pescara 72 e L’Aquila 74. Le quattro città abruzzesi si trovano, come si vede, nella seconda metà delle città italiane (106 diviso due fa 53), alquanto in basso. I parametri considerati sono i soliti: tenore di vita, affari e lavoro, servizi e ambiente, reati commessi, tempo libero. Il ritratto della nostra regione (che è più o meno sempre lo stesso secondo il quotidiano della Confindustria, ritenuto comunque autorevole) non induce all’ottimismo, non fa stropicciare le mani. Siamo men che mediocri, vivacchiamo nel grigiore o anche più in basso, visto che tra Teramo e L’Aquila non c’è solo il Gran Sasso, ma ben 12 punti di differenza. Teramo guadagna molte posizioni (7), L’Aquila ne perde, le altre due sono più o meno stazionarie.
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