Dragaggio, meno male che i pescatori…
Ofena – Scrive Dino Rossi del Cospa Abruzzo: “Se i i pescatori non avessero insistito nel dragaggio del fiume Pescara: cosa sarebbe successo?
Pescara sarebbe sta sommersa della acque, almeno tutta la parte bassa, per non parlare a monte del fiume, la parete dove è ubicato il Megalò, il nuovo interporto e tutte le aree interessate.
Io penso che tanta gente deve essere riconoscente ai pescatori che per mesi sono stati alla ghiaccio per far ripulire il porto canale di Pescara. Solo il Cospa Abruzzo è stato veramente vicino ai pescatori a supporto della protesta, perché avevamo capito il problema.
Nessun politico schierato dalla parte dei pescatori, lasciati per giorni, al fine di salvaguardare il proprio guadagno ed inconsapevolmente hanno evitato danni ingenti alle attività che costeggiano il fiume. Questo vuol dire che la politica non è in sintonia con la natura ne tanto meno con i problemi della società .
Si potrebbe scrivere un romanzo, ma ci fermiamo qui.
Queste due righe serve solo a ricordare a quei personaggi, che sono ai bottoni di comando, di ascoltare chi vive il territorio”.
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