Marrucino: il sen. Di Stefano dice la sua
L’Aquila – Il sen. Fabrizio Di Stefano scrive: “Ieri sera a Roma ho avuto un incontro con l’assessore regionale Mauro Di Dalmazio, che ringrazio per la disponibilità dimostrata e insieme abbiamo verificato come, fino a quando l’amministrazione comunale di Chieti non provvederà a portare in consiglio comunale, approvare e trasmettere in Regione Abruzzo tutti i bilanci del teatro ancora in sospeso, non sarà possibile fare alcunchè per sbloccare i fondi regionali. Per quello che riguarda la Regione, purtroppo, – continua Di Stefano – non possiamo che uniformarci a quanto fatto al riguardo dall’amministrazione regionale guidata dal centrosinistra nel 2006 e nel 2007 che, in mancanza di tali rendicontazioni e di fronte all’acclarata inadempienza del Comune, non ha mai potuto liquidare i contributi.”.
Torna sull’argomento il vice coordinatore del PdL, investito del problema da un appello promosso dal maestro Sergio Rendine e firmato da decine di artisti, personalità e amici della lirica al Marruccino. “Non si tratta di un’impuntatura politica – spiega il parlamentare del PdL – e chi cerca di insinuare tale tesi lo fa in evidente malafede al solo scopo di nascondere sotto a un tappeto di spudorate bugie la propria incapacità e una irresponsabilità sempre più manifesta. Altro che porre domande, è il sindaco – semmai – a dover dare delle risposte, ma non al sottoscritto, semmai alla cittadinanza e ai tanti appassionati di lirica, ma credo che i cittadini conoscano già le risposte.
L’assessore Di Dalmazio, da parte sua, si è impegnato a sbloccare in 24 ore i fondi qualora il Comune uscisse dall’inerzia che lo contraddistingue, cosa che – come ho detto e ribadisco – sono sicuro saprà fare la nuova amministrazione comunale di centrodestra. Se invece – come credo – l’amministrazione in carica continuerà nella sua proverbiale quanto fumosa indolenza, non rimarrebbe altro che chiedere alla struttura dell’assessorato regionale di studiare un iter alternativo, eventualmente valutando la possibilità e soprattutto la percorribilità di una modifica di legge al fine di rimodulare quei passaggi amministrativi che allo stato attuale mettono fuori norma la gestione del Teatro”.
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