Casalbordino luogo di tanti teatri
Casalbordino – Bilancio positivo del Teatro in comune in novembre. Il Festival e’ stato organizzato da TheAlbero in collaborazione con ImaginAction, Aradia e Nuova Arcadia con il patrocinio del Comune di Casalbordino che ha dato in concessione il Centro Giovani coordinato dall’assessore al turismo e cultura Vincenzo Cocchino. Il Festival e’ stata un’occasione per aprire lo spazio e dare ai ragazzi e alle ragazze di Casalbordino un assaggio delle potenzialita’ del centro e dell’arte come strumento di trasformazione personale e sociale. Hanno partecipato al Festival venuti/e da vicino e da lontano (Estonia, Marche, Abruzzo, Lazio, California, Spagna, Sardegna, Lombardia, Germania, Toscana, Russia, Campania, Olanda, Umbria, Emilia Romagna, Colombia, Senegal), hanno condiviso storie, intessuto reti, giocato, riso, ballato con i ragazzi di Casalbordino. Il centro e’ stato allegramente invaso soprattutto da bambini e bambine dai 6 ai 10 anni e ragazzi e ragazze adolescenti. Si sono susseguiti i laboratori:“Living with resilience” di Diol Mouhamadou dal Senegal- “Weaving a basket as metaphor of a community” di Francesco D’Ingiullo da Palmoli, laboratorio di cesteria ; “Al di la’ degli intellettualismi” di Luciano Marradi da Roma, sul ruolo del TdO nelle rivendicazioni sociali; “De-construct your look” del gruppo Curcuma (Inma Pascual Sanchez, Mariona Arner, Nando Carnero) dalla Spagna, che ha indagato, attraverso giochi-esercizi, la costruzione delle identita’ di genere; – “Riscaldamento per Voce” di Caterina Palmucci da Sulmona, un cerchio rilassato e allo stesso tempo vibrante che ha riscaldato lo spazio con i respiri e le vocalizzazioni di tutta la comunita’;
- La compagnia “Tasso Barbasso” ha provocato la comunita’ con sei tableaux sulla violenza di genere, fisica, mediatica e psicologica (Con(m)passione); in conclusione dello spettacolo, in maniera non prevista, Ilaria e Uri di TheAlbero hanno coinvolto il pubblico, soprattutto bambini presenti allo spettacolo, a intervenire sulle immagini viste per vedere le trasformazioni possibili, utilizzando tecniche di teatro immagine.- Hector Aristizabal ha condiviso la sua performance “Nightwind”, uno spettacolo sulla tortura raccontato dal torturato stesso, con delicatezza, forza, ironia e verita’; dopo, Hector ha coinvolto la comunita’ in una risposta in immagini corporee alla performance.- Yke Van Dok ha mostrato il video “I’m here” sulla vita dei giovani rifugiati in Olanda, particolarita’ del video e’ l’approcio partecipativo utilizzato nel montaggio: i rifugiati sono protagonisti e artefici del video, appropriandosi della loro storia e della narrazione della loro storia.- Ilaria Olimpico ha presentato “Speriamo che sia ribelle”, una lettura drammatizzata di un testo originale basato sull’esperienza della gravidanza come status privilegiato per mettere a fuoco derive socio-culturali e sistemi ideologici rigidi e giudicanti.- Uri Noy Meir ha condiviso il suo work in progress “Warrior of light”, un testo originale che ripercorre la sua esperienza di ex combattente israeliano.- Giusi Ciccio’, in maniera ironica, ha mostrato i risvolti del precariato raccontando la sua storia esilarante in “Forse, forse, forse”, alle prese con un wc intasato senza possibilita’ economica di ripararlo.- Antun Blazevic ha regalato alla Festa Castrum DiVino in centro storico, “Zingaro felice”, squarci di vita zingara, a tratti poetici e a tratti irriverenti, la sua voce roca e unica era interrotta da una bambina del pubblico che correggeva il suo italiano “balcanico” e dalle musiche allegre e accattivanti dei suoi musicisti.
Il Festival si e’ concluso con una Carnival Parade finale a cui si son aggiunti/e bambini/e con le loro creazioni, ragazzi e ragazze che sono partiti/e dal Centro Giovani con ritmi ed energia. Il Festival è stato auto-finanziato, per molti ragazzi, è stato un’esperienza da ripetere per la crescita culturale .
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