Sanitopoli: inchiesta conclusa, 40 indagati? No ad arresto di Sabatino Aracu

Pescara – Il GIP Di Fine ha detto no all’arresto di Sabatino Aracu, ritenuto dalla Procura dominus dell’ordito truffaldino di sanitopoli e non solo. Ma per la Di Fine non ci sono rischi, Aracu non scappa e non inquina le prove, già acquisite tutte. Dunque, è inutile serrargli i ferri ai polsi. Tanto più che occorrerebbe l’autorizzazione del Parlamento, cosa lunga e incerta, di solito. E’ il colpo di scena dell’inchiesta ormai agli sgoccioli. Portrebbero essere una quanrantina le persone – tra le quali molti eccellenti ed ex eccellenti – indagate dalla Procura di Pescara (pool Trifuoggi, Bellelli, Di Florio) per sanitopoli: l’inchiesta è conclusa, sabato, come anticipavamo ieri sera, vi sarà il deposito degli avvisi di conclusione. Una sfilza le ipotesi di reato, ma bisognerà attendere per conoscerle esattamente tutte. L’inchiesta cominciò come un’esplosione nel luglio 2008 e le indagini richiesero proroghe, come la legge prevede e concede quanto si tratta di materie particolarmente complesse, di molte persone coinvolte ma soprattutto di difficili indagini per risalire alle prove e ai documenti.

Qui si trattava si risalire a somme di denaro, finite chi sa dove, e secondo molti non trovate che in minima parte. Ma anche per questo è prematuro, o meglio impossibile, fornire dettagli che nessuno conosce. Gli arresti di Del Turco e molti altri furono decisi dalla magistratura pescarese dopo le denunce di Enzo Maria Angelini (Villa Pini), che sparò a destra e a manca accuse da brivido: in tanti avevano preteso e ottenuto soldi da lui, spremuto come un limone da una politica vorace, smodata, corrotta e corruttrice.
Il caso sanitopoli non è l’unico nella storia abruzzese. Nel 1992, vi furono i clamorosi arresti, ordinati dalla magitratura aquilana (il PM Tragnone e il Gip Como), per l’allora presidente della Regione, Salini, e per la giunta regionale quasi al completo. Alla fine della vicenda, Rocco Salini fu condannato, gli altri se la cavarono grazie a leggi frettolosamente cambiate dal potere politico sconquassato da tangentopoli, ma non intenzsionato ad arrendersi. La lentezza della giustizia fece il resto: mentre le istruttorie e gli avvocati allungavano incredibilmente i tempi, Roma mescolava le carte e tutto cambiava a favore degli imputati.
Ora Trifuoggi, il capo della Procura pescarese, sarebbe in partenza per un nuovo, alto incarico a Roma. Ha tuttavia chiuso l’inchiesta sanitopoli e si ritiene che guiderà l’accusa nel processo, affidato comunque a due magistrati di valore, Bellelli e Di Florio.
(Nelle foto: Ottaviano Del Turco assaggia il pollo in piazza Duomo a L’Aquila durante l’aviaria del 2006 – Sotto, Sabatino Aracu)