Riflessioni – Il contadino della penna
(di Stefano Leone) – Scusate, io che sono un contadino della penna e, dunque, trovo che certi meccanismi mi sono incomprensibili, rifletto. Ho sempre pensato, sicuramente sbagliando, che quando qualcuno vuole bene ad una persona, fa tutto ciò che è fattibile per coltivare giorno dopo giorno, i rapporti (anche di altro genere oltre che affettivo, come ad esempio di lavoro o di militanza comune), con questa persona, essere in armonia e sintonia, insomma, mostrare con i fatti che, quel declamato affetto sia qualcosa di più di mera facciata da vetrina pubblica. Sto scoprendo, invece che, quando il vaso si rompe, ci si allontana da quella persona. Salvo poi, ipocritamente dichiarare, ai quattro venti, di confermare quanto bene si vuole a quella persona. Lo spunto per capire, io che sono un contadino duro e poco malleabile, questo meccanismo me lo ha dato la notizia che, dopo 28 anni, un signore di nome e cognome Adriano Galliani, lascia la guida del Milan. Avete presente quella squadra di calcio con le maglie rosso e nero di Milano? Bene, si, quella. La lascia perché afferma di essere stato “offeso” nella persona per i giudizi poco teneri, (fatti dalla figlia di quella persona alla quale, l’Adriano dalle cravatte gialle, dice di continuare a volere un bene cristallino), sul cambio generazionale alla guida societaria della formazione milanese. Gli vuole un bene matto ma se ne va. Prima di lui, qualche giorno fa, anche un altro “maggiordomo” affezionatissimo aveva proclamato affetto profondo e bene viscerale per la stessa persona lasciandola ugualmente, portandosi dietro un bel numero di altri che la pensano come lui. Insomma, tutti professano di voler bene a qualcuno ma nel farlo se ne allontanano. Una differenza c’è fra il prode Adriano e gli altri. Lui, lasciando, pare voglia una buonuscita. Si mormora modesta: 50 milioni di euro. Da contadino della penna, quale ribadisco di essere, mi chiedo: che lavoro importante avrà mai fatto l’Adrianone milanese oltre che sciorinare le sue proverbiali cravatte color canarino? Mhà ! Viva l’Italia.
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