Morto l’attore Tony Musante: volto romantico e tenebroso allo stesso tempo

(di Flavio Colacito – psicopedagogista).Si è spento a 77 anni Tony Musante: a renderlo noto è stato il sito “The Hollywood Reporter”. L’attore Usa di origini italiane, icona di tante pellicole e produzioni per la televisione che lo avevano consacrato tra i “duri” del cinema, è deceduto martedì al Lenox Hill Hospital di NY dopo un intervento chirurgico. L’interprete del detective Toma nella serie tv anni ’70 partecipò a numerosi film italiani come “L’uccello dalle piume di cristallo” (1970), opera di esordio di Dario Argento dove interpreta lo scrittore italo-americano Sam Dalmas che si improvvisa investigatore: il protagonista assiste per caso all’aggressione subita da una donna e s’improvvisa detective per identificare il colpevole, poiché è convinto che si tratti di un maniaco che ha fatto a pezzi tre ragazze. Il film ebbe molto successo, consacrandolo come attore noto al pubblico italiano. Anthony Peter Musante, nato in Connecticut da una famiglia di immigrati italiani aveva 31 anni e una promettente carriera dietro le spalle. Diplomato al college, fallito come insegnante, aspirante attore di teatro, aveva fatto fortuna nell’off Broadway che lo accolse all’inizio dei Sessanta con una serie di ruoli da “bulletto” alla Marlon Brando. Nel ’63, si fa notare da un produttore di rilievo come David Susskind che lo mette sotto contratto per una mini-serie tv, “Ride with Terror” e lo fa debuttare davanti a una telecamera. Nonostante una fitta serie di apparizioni, è proprio “Ride with Terror” , ribattezzato per il cinema “The Incident” a farlo conoscere al pubblico di cinema. Nel film di Larry Peerce fa coppia con Beau Bridges (ma il film tiene a battesimo anche Charlie Sheen) e interpreta un italo-americano, balordo del Bronx che attraversa senza meta le strade oscure di Manhattan, pesta a sangue un vecchio, sale a bordo della metropolitana, prende in ostaggio i pochi passeggeri e si abbandona a ogni forma di violenza (fisica e psicologica) su ciascuno di loro. Quel che colpisce nel film, quasi una pièce teatrale in cui Charlie Sheen si ritaglia l’unico ruolo “buono”, è il linguaggio asciutto e veridico, così consono alle tinte del noir ma tanto meno abituale nel cinema americano degli anni Sessanta, e una rappresentazione veridica della violenza urbana che riflette già il cinema di Scorsese. Produttori e registi italiani, ’affamati’ in quegli anni di volti made in Usa, non gli fanno mancare gli ingaggi: nel 1969 gira “Metti una sera a cena” di Giuseppe patroni Griffi, nel 1970 “Anonimo veneziano” di Enrico Maria Salerno. Per Musante i set si susseguono rapidi su entrambi i lati dell’oceano: quello dello statunitense “L’ultima fuga” (1971), poi “Il caso pisciotta” (1973) di Eriprando Visconti. Nel 1973 torna in tv con la serie di telefilm “Toma”, ancora un ruolo di italo-americano, questa volta un poliziotto del New Jersey. Tra il 1974 ed il 1976 compare anche nella serie tv “Sulle strade della California”. Al cinema lavora a pieno ritmo con titoli quali “Goodbye & Amen”, “Eutanasia di un amore”, “Uno sbirro dalla faccia d’angelo”, “Squadra Antidroga”. Negli anni ’80 ancora due titoli italiani, “La gabbia” di Giuseppe Patroni Griffi (1985) e “Il pentito di Pasquale Squitieri” (1985). Negli anni ’90 di nuovo tv con “Oz “(1997) e “Il settimo papiro” (1999). Dopo il 2000 arrivano “La vita come viene” (2003) e “I padroni della notte” (2007). In tv l’ultimo impegno, con la serie “Pupetta – Il coraggio e la passione”, diretta da Luciano Odorisio e con protagoniste Manuela Arcuri ed Eva Grimaldi. Nella serie, girata nel 2011 e andata in onda nel giugno di quest’anno su Canale 5, Musante interpretava il ruolo di un boss della camorra nei panni di Don Luigi Vitiello.