Oggi… peggio di ieri e anche di domani
L’Aquila – Scrive Franco Taccia: “C’era una volta la un “gioiello” su cui era incisa la scritta: “Oggi + di ieri – di domani”.
Per L’Aquila si potrebbe coniare un nuovo motto del tipo: “Oggi peggio di ieri e anche di domani”. Ovvero storie di quotidiana e ordinaria trascuratezza.
Come sempre è caduta la neve e bene o male le strade, nel senso dell’asfalto su cui passano le auto, sono praticabili.
Tuttavia a fianco, non dovunque, esistono i marciapiedi. Bene, sfido chiunque a trovarne uno su cui si possa passare anche solo per attraversare la strada. E visto che ci siamo, per l’ennesima volta, ricordo all’amministrazione comunale, dove qualcuno si sta strappando le vesti perchè L’Aquila non potrà partecipare alla costosa competizione per il titolo di Capitale della cultura, che ci sono decine e decine di posti, strade, luoghi di ogni tipo, che potrebbero garantirle a costo zero il titolo di Capitale della “bruttura”. L’altro giorno sul tratto di via della Polveriera nei pressi della Scuola De Amicis, la neve ha fatto spezzare rami pesantissimi che fortunatamente non hanno travolto nessuno. Ma a pochi metri ci sono decine di piante a rischio caduta. Possibile che nessuno abbia previsto che andassero potate per tempo? E allacciandoci alla segnalazione dei cantieri in letargo, lo sanno in comune che quello realizzato per costruire la strada per Gignano, nei pressi del progetto CASE al culmine di Via Piemonte, è fermo da mesi e che ogni volta che piove e adesso che è caduta la neve, dal medesimo scendono acqua e fango e pietre che hanno ostruito i tombini e fanno si che il sottostante tratto di Via Piemonte somigli ad un torrente di fango? Anzi di ghiaccio, viste le temperature di questi giorni.
Per la cronaca, i tombini citati sono realizzati al di fuori del “percorso” dell’acqua, in contropendenza. Tanto per sottolineare la “perfezione” dei lavori a suo tempo realizzati, con i soldi dello Stato, cioè nostri, e non grazie ad un “regalo” del governo (?) come “simpaticamente” affermato da “qualcuno”.
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