Ricci: “Di Stefano e la cultura: aiuti, quali criteri? 10 domande “al farmacista in Tollo”
Chieti – Il Sindaco Francesco Ricci prende di petto i rapporti tra le istituzioni e la Regione, per quanto riguarda i sostegni alla cultura, che non sempre seguono strade lineari e spiegabili logicamente. Ecco le domande del sindaco:
- Fabrizio Di Stefano, farmacista in quel di Tollo, continua ad affastellare comunicati su comunicati che non fanno altro che rendere più palese la cinica volontà di un Amministrazione Regionale che utilizza per fini politici e di campanile il pubblico denaro; è solo questo il metro con il quale decidono quali realtà culturali devono continuare a vivere in questa Regione e quali quelle che devono morire, senza minimamente guardare alla qualità ed alla storia delle realtà che si vanno a finanziare o a non finanziare!
-“I rendiconti”…. “l’Associazione di promozione sociale”…”il Bilancio approvato in ritardo”.… sono solo scuse per non stanziare ed erogare i soldi della legge 40 e della legge 15 al teatro Marrucino.
-Ai tempi di Bigi e di Rendine la documentazione che veniva inviata alla Regione Abruzzo era la stessa che questa Amministrazione ha tempestivamente inviato in questi ultimi anni e nessuno ha eccepito, all’epoca, problemi giuridici di sorta!
-Ma ci chiediamo e chiediamo alla gente di buon senso: se il Senatore Di Stefano può far sbloccare quei fondi senza che il Comune integri la documentazione di cui si è cianciato in questi mesi, le carenze documentali che, a suo dire, impedivano la erogazione dei fondi si sanano per opera dello Spirito Santo o permangono ad inficiare la procedura?
-In sintesi, se erogare quei fondi, allo stato attuale delle cose, è illegittimo per i funzionari regionali competenti, perché tutto diventerebbe legittimo se dovesse intervenire il Senatore Di Stefano?
-L’intervento di un Senatore, solo in apparenza legalista, può mettere nel nulla le leggi patrie?
-Io ritengo, molto più semplicemente, che le norme, ad oggi innominate, che impedirebbero il rifinanziamento delle attività del Marrucino sono una bufala del centrodestra nostrano per impedire a questa Amministrazione di svolgere serenamente e seriamente, come ha fatto fino ad oggi, quest’ultimo scorcio di mandato!
-Ma che si tratti solo di questione squisitamente politico-elettorale è evidente anche dalle bugie e dalle inesattezze che si continuano a leggere sui comunicati che vengono diramati.
Pertanto, Senatore Di Stefano, siccome lei è stato eletto anche dai cittadini di Chieti cui ha il dovere di rispondere con la verità dei fatti e con la sincerità che dovrebbe contraddistinguere il suo ruolo pubblico, anziché continuare a sommergere questa Amministrazione di gratuite aggettivazioni di cattivo gusto che offendono me, la mia Giunta ed i cittadini che ci hanno voluto tributare la loro fiducia con il voto (20.000 voti!), prendendo a prestito una sana pratica ormai in uso nel nostro paese, la invito a voler rispondere puntualmente alle domande che seguono, evitando altri inutili e imprecisi comunicati, perché queste sono le domande a cui non avete ancora risposto. Ed ecco diedi domande molto precise al senatore dal sindaco Ricci:
1. Perché Senatore Di Stefano ha deciso solo a pochi mesi dalle elezioni di intervenire personalmente sulla vicenda del Marrucino, rivolgendosi all’Assessore regionale del suo partito, e non lo ha fatto prima?
2. Perché fino a pochi giorni fa, assieme a Di Primio, sosteneva che la Regione non poteva fare nulla da sola se il Comune non avesse rimesso altri documenti ed ora tutto è possibile anche senza i documenti integrativi che avrebbe dovuto fornire il Comune di Chieti?
3. Senatore Di Stefano cosa intendeva dire quando ha affermato: “…in attesa che con l’ormai prossimo cambio di guida dell’amministrazione comunale di Chieti vengano superate definitivamente queste problematiche”?
4. Perché Senatore Di Stefano solo dopo la richiesta degli “artisti di chiara fama” ha deciso di contattare l’Assessore Di Dalmazio e non ha sentito il dovere istituzionale di farlo quando, nei mesi scorsi, il primo cittadino di Chieti ha lanciato l’allarme?
5. Quando l’Assessore Di Dalmazio è stato a Chieti per accusare l’Amministrazione comunale della mancanza della necessaria documentazione presentata per il Teatro, perché, Senatore Di Stefano, non gli ha chiesto, sin da allora, di risolvere “queste problematiche”?
6. Visto che la Regione Abruzzo ha accusato l’amministrazione di Chieti di non aver fornito la documentazione adeguata per ottenere i fondi per il Teatro e poichè il Comune non ha integrato altra documentazione alla Regione, di cosa è a conoscenza il Senatore Di Stefano che ha modificato le “problematiche”?
7. Qual è, Senatore Di Stefano, la norma di legge che obbliga il comune di Chieti a presentare il rendiconto finanziario e non il solo rendiconto finanziario “delle attività”?
8. Se fino a ieri l’erogazione dei fondi per il Teatro erano illegittime per l’assenza dei rendiconti finanziari, come farà il Senatore Di Stefano a “sbloccare” i fondi?
9. Ci dica, il Senatore Di Stefano, se la Legge finanziaria Regionale n.6/2009, tra le tante leggi annuali rifinanziate, contempli anche il rifinanziamento della L.R. 40/2001?
10. Senatore Di Stefano, in quale Capitolo del Bilancio Regionale 2009 sono iscritte le somme per rifinanziare la Legge Regionale 40/2001?
Come si dice: “….chiedere è lecito, rispondere è cortesia”.
Risponda a queste domande Senatore Di Stefano e farà un servizio alla “verità” che è l’unica cosa che tutti coloro che si nutrono in Abruzzo di cultura, tutti i professionisti ed i lavoratori del Teatro Marrucino, e non solo gli “artisti di chiara fama” e, non ultimi, i cittadini di Chieti si attendono da politici seri!
P.S.: Ad ogni buon conto allego copia della pagina del Bilancio Regionale in cui è indicata la cifra con cui è stata finanziata nel 2009 la legge 40, ossia ZERO.»
(Nelle foto: Il sindaco Ricci e il senatore Di Stefano)
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