Case Ater, continua digiuno
L’Aquila – Centinaia di famiglie ancora sfollate hanno raccolto l’invito del Mia Casa e con il loro attuale digiuno chiedono al Consiglio regionale di approvare una Legge Regionale ad hoc sulla ricostruzione e la messa in sicurezza antisismica della Edilizia Residenziale Pubblica e, in particolare si rivolgono al Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche, all’ATER ed al Comune dell’Aquila di “avviare” tutte le procedure per dare finalmente inizio, dopo 4 anni e 7 mesi ormai trascorsi, ai lavori di ricostruzione “pesante” delle abitazioni pubbliche Case classificate E di proprietà dell’ATER, degli assegnatari e del Comune dell’Aquila.
Mentre da una parte la ricostruzione pesante non viene avviata dai soggetti attuatori che ne hanno il compito, dall’altra tutti gli Inquilini ancora sfollati nel Progetto CASE e MAP sono costretti a pagare al Comune dell’Aquila un arbitrario e ingiustificato “canone di compartecipazione” per coprire tutta una serie di “costi impropri” che non attengono a nessuna delle famiglie “sfollate”, indipendentemente dalla condizione di inquilini o proprietari precedente al terremoto, in quanto non proprietarie degli edifici, degli alloggi e delle strutture realizzate all’interno e all’esterno delle piattaforme e delle New Town, di competenza, invece, della Protezione Civile e degli effettivi proprietari delle CASE e dei MAP.
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