Attila: primo round, tutti sconfitti
L’Aquila – E’ scesa la notte sulla sconclusionata situazione causata dalla previstissima ondata di freddo e neve chiamata Attila, e l’Abruzzo traballa. Scuole chiuse in almeno 40 località incluse L’Aquila, Chieti, Teramo e altri grandi centri. Strade interrotte, danni, neve (che potrebbe salire fino ad un metro, dice Strada dei Parchi), ma anche pioggia, furiose mareggiate, corsi d’acqua gonfi, vento violento, migliaia di utenti senza corrente elettrica, Internet che va e viene, interruzioni nell’erogazione dell’acqua. In alcuni centri di montagna si vive come nel Medio evo. Eppure, almeno finora, la neve è caduta sicuramente, ma non in quantità davvero rilevanti.
Nei centri costieri si teme che il mare si porti via anche le case, oltre che gli stabilimenti balneari e le strade litoranee. Un Abruzzo piegato, più che altro attonito, ubriacato da tempeste di allerta e comunicazioni informative smozzicate e diffuse alla rinfusa, senza un coordinamento e una logica. In alcune città , specialmente a L’Aquila che pure aveva strombazzato il suo piano neve, oggi si è vissuta una giornata davvero difficile. Le ordinanze e le disposizioni rigorose anticipate dal comune sono rimaste lettera morta. Infatti, probabilmente non è stata elevata una sola sanzione ai tanti che sono usciti come sempre senza catene, compresi degli autobus del servizio pubblico.
Se Attila si commuoverà , se ne andrà via (pare che domani debba essere più clemente, ma le previsioni meteo sono contrastanti, confusionarie, contraddittorie) senza infierire ancora. I soli a sperare che non abbia fretta sono gli studenti (e anche i professori, perché no?) che se ne stanno a casa: scuole chiuse. Ma solo oggi. Nessuno ha pensato – sindaci distratti? – a chiuderle dandone avviso ieri, in base alle previsioni meteo.
Non c'è ancora nessun commento.