Attila, pensieri di un… qualunquista
L’Aquila – (di Gianfranco Giustizieri) – Attila è arrivato! Ore 10,30, non posso più aspettare, ho necessità di uscire, ma lo sguardo verso la Provinciale 33 per Preturo suggerisce di prendere gli scarponi e non fidarsi di gomme termiche saggiamente già montate. Sarà una passeggiata fino ai poliambulatori ospedalieri, all’aria frizzante e con il viso rinfrescato da fiocchi gelati.
Ma uscito dalla mia solitaria stradina tutto cambia e i … sogni bucolici si sciolgono come neve al sole (giusta similitudine!).
Il prof. Cavalieri tenta invano di immettersi nella Provinciale con la sua auto, è ormai di traverso, è meglio tornare indietro e fermarsi, lo aiuto nella manovra.
Lungo la discesa che immette nel centro di Coppito è … l’inferno. C’è di tutto, come fare a narrare? Alcuni avventurosi cercano di proseguire ma il fondo ghiacciato non aiuta e gli scivolamenti richiamano note sinfoniche di leggiadre danze acrobatiche. Più avanti due macchine si sono … baciate! Cerco di proseguire accostandomi il più possibile al margine stradale, non vorrei trovarmi in ospedale per sopraggiunte e più pericolose esigenze.
Eppure c’era stato il preavviso: neve, neve, neve.
Ma un flash illumina il ricordo: il Presidente della Provincia aveva suggerito gli antichi mezzi:
pala e piccone, piccone e pala, niente spargisale e niente spazzaneve.
E’ colpa mia, l’avevo dimenticato! Altro lampo di luce: l’assessore Moroni ci aveva tranquillizzato! Una speranza si apre: forse una possibile sinergia tra Provincia e Comune per straordinarie esigenze in favore dei poveri cittadini? Desiderio impossibile: le reciproche accuse già ammorbano l’aria.
Allora un bisogno impellente si muove dal mio intimo, voglio urlare: “Nevica, nevica, governo ladro!”.
Poi penso: il detto qualunquista dovrà essere aggiornato!
Continuo imperterrito nel cercare di avanzare.
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