Ricostruzione aquilana, la Regione indifferente e muta continua a far finta di niente


L’Aquila – IL PROBLEMA NON INTERESSA MINIMAMENTE I BEN PAGATI SIGNORI DELL’EMICICLO – GLI AQUILANI PRENDANO APPUNTI PER LE ELEZIONI IMMINENTI – Scrive Pio Rapagnà: “Neanche nella seduta di domani – martedì 26 novembre 2013 – il Consiglio Regionale discuterà e approverà una “Legge ad hoc” oppure un atto di indirizzo e di controllo per la ricostruzione e la messa in sicurezza antisismica della città.
L’attuale Consiglio regionale, così, si sta “mestamente” avviando alla sua scadenza naturale del 15 dicembre prossimo senza avere avuto la forza, la volontà ed il coraggio di elaborare e approvare una “Legge Ordinaria” per la ricostruzione e la messa in sicurezza sismica del proprio patrimonio pubblico e di quello privato realizzato in zone e Comuni fortemente a richio.
Il Mia Casa d’Abruzzo “si aspetta” dal Presidente del Consiglio regionale Nazario Pagano e dai Presidenti dei Gruppi Consiliari un “segnale di incoraggiamento e di soledarietà” alle migliaia di famiglie ancora sfollate, molte delle quali stanno effettuando un “digiuno a rotazione” che andrà avanti fino al prossimo 15 dicembre.
E’ drammatico il “fallimento” della operazione New Town, che ha provocato una inarrestabile rottura della “coesione sociale e culturale” del tessuto comunitario e familiare Cittadino e delle Frazioni, cui ha fatto seguito una “disastrosa” gestione del Progetto CASE da parte del Comune dell’Aquila.
Le Istituzioni della Regione Abruzzo devono intervenire, per scongiurare altri guasti sia economici che sociali, impegnandosi “unitariamente” ad attuare le indicazioni contenute nella Legge 7 agosto 2012 n. 134 e rendere “effettivo” l’annunciato superamento della emergenza, nonchè per la ricostruzione, lo sviluppo e il rilancio dei territori interessati.
Purtroppo, ma con l’auspicio e la speranza che si faccia ancora in tempo, la stessa Commissione Consiliare Speciale istituita il 9 ottobre 2010 dal Consiglio regionale, soltanto il 13 novembre scorso, su iniziativa del Presidente Emilio Iampieri, ha svolto la sua prima seduta con l’audizione del Presidente della Regione e già Commissario delegato alla ricostruzione Gianni Chiodi e del Coordinatore del Mia Casa d’Abruzzo Pio Rapagnà.
Il Mia Casa è consapevole delle “enormi” difficoltà che bisognerà superare per la ricostruzione e per ritornare tutti dentro la Città, e certamente non si arrenderà neanche di fronte alla evidenza dei fatti: ma ci vuole “qualcosa di grande”, un qualcosa di straordinario come una “Nuova Perdonanza”, come la proclamazione e lo svolgimento di una “Olimpiade degli affetti e della memoria” che sospenda tutte guerre politiche in atto, e, tutti insieme donne e uomini di buona volontà, potendo contrastare a viso aperto ogni e possibile infiltrazione e condizionamento della criminalità organizzata e amministrativa, si possa rompere un circolo vizioso che, per incapacità e negligenza, ci ha preso alla gola e ci sta togliendo anche la forza ed il coraggio che agli abruzzesi non sono mai venuti meno.
(Ndr) – Rapagnà scrive che mestamente quei signori da un minimo di 12.000 euro mensili si avviano al commiato in vista delle elezioni. Molti cittadini pensano che dovrebbero già essere stati congedati e che, comunque, sarà un bene se nessuno di loro apparirà mai più sulla scena politica. Gli elettori sappiano fare il loro lavoro e gli aquilani si appuntino i nomi dei loro concittadini, che siedono all’Emiciclo, ma sembrano inesistenti sul problema della ricostruzione.


25 Novembre 2013

Categoria : Politica
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