Eliminiamo almeno le trappole della statale 17
Barisciano – LETTERA APERTA ALL’ANAS E NON SOLO – LE STRADE CHE NON SI FINIRANNO MAI E LE ATTESE DECENNALI – (Foto: le gioiose autopromozioni dell’Anas e i lavori del raddoppio della 17, otto anni fa, mai portati a termine) – Scrive Roberto Marinucci: “Dopo che per vari decenni si era parlato dell’adeguamento della S.S. 17 (per almeno trent’anni si è favoleggiato perfino di una “Superstrada degli Appennini”, da Bologna a Foggia), finalmente, all’inizio di questo secolo, iniziarono i lavori sul tratto Navelli-San Pio delle Camere, fra tante polemiche ed altrettanto spreco di risorse, finchè i lavori stessi sono stati chiusi, e chiuso per sempre pare ora anche il discorso dell’adeguamento del restante tratto da San Pio all’Aquila, perchè, da quanto si dice, esigenze elettoralistiche hanno purtroppo fatto sì che i pochi fondi disponibili venissero dirottati su altri lidi. Abbiamo appena registrato nei giorni scorsi le forti proteste dei Sindaci di Montereale, Capitignano, Campotosto, Cagnano, Barete e Pizzoli contro l’ipotesi di dirottamento delle risorse ANAS dal completamento della “strategica” superstrada L’Aquila-Amatrice. Ma nessuno si preoccupa di completare l’adeguamento, ancor più “strategico” ed indispensabile, della S.S. 17, per il quale “mancano”, fino a Bazzano, non più di quindici chilometri.
Eppure il tratto della S.S. 17 da San Pio a San Gregorio, in particolare, nasconde tante insidie mortali.
Una riguarda la pericolosissima curva al km. 51, fra Barisciano e Poggio Picenze, poco dopo la megadiscarica di Barisciano, proprio “al valico” fra i territori dei due paesi. La curva ricorda centinaia di incidenti, come la “fortunata”carambola di tre vetture verificatasi alcuni giorni orsono, tantissimi feriti e purtroppo tanti morti. Basterebbe abbassare di un paio di metri la piccola montagnola che costeggia la strada per non più di duecento metri e modificare l’inclinazione della carreggiata, totalmente sbagliata, che senza scampo”butta fuori” la vettura del malcapitato viaggiatore che non conosca bene il tratto di strada e non provveda a rallentare la marcia in tempo utile.
Tutto questo con le normali condizioni meteo, perchè col ghiaccio, e talora anche con la pioggia, quella curva costituisce un pericolo mortale.
La seconda “trappola” della S.S. 17 è da tempo all’imbocco della S.S. 17 “ter” a Bazzano. Da mesi, molto a rilento, e fra i generali interrogativi su cosa possano significare i lavori in corso, su cosa possano nascondere tutte quelle giravolte, i lavori procedono, per creare un collegamento fra la S.S. 17 e la Mausonia. Grazie all’imbuto costituito da quelle strettoie in curva, si creano da mesi degli ingorghi pazzeschi, con file anche di ore per percorrere qualche chilometro. Possiamo ben immaginare cosa avverrà con le avverse condizioni meteo invernali in arrivo. In altri Paesi avrebbero lavorato anche di festivo e nottetempo, ed i lavori sarebbero già da mesi completati; da noi purtroppo… deve andare così. E nel frattempo, con l’inverno che incombe, ci saranno tanti incidenti e, speriamo di no, anche qualche morto.
Ci appelliamo non solo all’ANAS, ma anche ai politici ed agli amministratori che, anche loro, certamente percorrono, magari varie volte al giorno, questa nostra martoriata Statale, affinchè sappiano in fretta rimuovere gli ostacoli che impediscono il completamento dei lavori di adeguamento della Strada, se non altro in onore dei tanti che hanno sacrificato per essa la loro vita e per impedire che altri abbiano a farlo”.
(Ndr) - La superstrada per Amatrice non si farà mai, e questo appare ben chiaro a chiunque abbia un po’ di sale in zucca. E’ un’opera costosa e impegnativa. Se per il breve tratto fino ad oggi aperto ci sono voluti 15 anni, dopo altri 20 di attesa, figuriamoci cosa potrebbe volerci per arrivare ad Amatrice. Il raddoppio della 17 è stato fatto in parte (con mille problemi e spese enormi), e poi abbandonato. Solo in Italia viene spacciata come opera pubblica un’operazione priva di senso, ridicola, un’incompiuta che fa ridere i polli: il raddoppio non c’è proprio dove avrebbero dovuto farlo come primo intervento, da L’Aquila a Barisciano. Quanto ai lavori a Bazzano, appaiono imponenti, ma durano da tre anni e vanno avanti a passo di lumaca, con enormi disagi e ora anche rischi per l’incolumità . E forse, senza il terremoto, neppure sarebbero cominciati…
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