Aeroporto chiuso per impresenziamento?
Pescara – NEI PIANI DELL’ENAV C’È IL RIDIMENSIONAMENTO DELLO SCALO REGIONALE – (di Stefano Leone) – Fu proprio il nostro giornale, non più tardi di qualche giorno fa, (esattamente domenica 17 novembre), a scrivere di come la compagnia Air Dolomiti ha confermato di scegliere l’aeroporto di Bari-Palese come hub per il collegamento con Monaco mentre, l’Aeroporto d’Abruzzo arranca affannosamente a trovare sbocchi consistenti, sia per il traffico passeggeri sia cargo. E, non tarda ad arrivare un nuovo allarme, questa volta lanciato dalle segreterie regionali del settore trasporti del sindacato Filt Cgil, Fit Cisl, Uilt Uil e Ugl. “Mentre ci si preoccupa di mantenere gli standard necessari al mantenimento dello status di infrastruttura strategica nel Piano aeroportuale nazionale, per l’Aeroporto d’Abruzzo, che ha già subito l’azzeramento del traffico commerciale e la cancellazione del volo postale, si prospetta l’ennesimo ridimensionamento, questa volta ad opera dell’Enav, la Società che gestisce il controllo del traffico aereo”. Si intende, in buona sostanza, portare a conoscenza dell’opinione pubblica, quello che rappresenterebbe per lo scalo pescarese un potenziale colpo di grazia. Questa volta a preoccupare è l’ente che gestisce il traffico aereo, l’Enav (Ente Nazionale Assistenza Volo). Attualmente il controllo del traffico aereo è garantito per l’intera giornata solare, (in gergo H 24). Il piano prospettato dall’Enav attraverso il proprio Osservatorio sugli Aeroporti non di “prima fascia”, prevede che detto presenziamento si riduca a 16 ore giornaliere. Questo metterebbe addirittura a rischio anche gli attuali voloi, essendo le 16 ore lavorative di copertura, nemmeno lo stretto indispensabile. L’amara constatazione delle segreterie sindacali di categoria, alla luce di quest’ultima novità, è che, “è proprio vero che la politica dei trasporti non la fa chi ne ha responsabilità politica ed amministrativa ma è nelle mani delle Società di settore che vi operano”. E, sempre per Sindacati “siamo di fronte ad un atto potenzialmente gravissimo che va in netta controtendenza con quello che è il progetto di riordino del sistema aeroportuale nazionale. Una Regione come l’Abruzzo, che dovrebbe fare del vettore aeronautico uno dei principali volani per la ripresa di una economia inevitabilmente legata anche e soprattutto al turismo, non può e non deve permettere che il proprio futuro sia vincolato a logiche di bilancio aziendale che tendono a scaricare sui territori deboli le inefficienze del passato”. Su questo argomento, fondamentale per importanza operativa, vige anche uno strano silenzio di Saga, che stretta fra i mancati introiti cargo e passeggeri e dei finanziamenti, non sa che posizione assumere. Anche su questo, Filt, Fit, Uilt e Ugl Trasporti sono categorici, “c’è anche lo strano silenzio della Saga su questo tema. La Società di gestione dell’Aeroporto d’Abruzzo è certamente a conoscenza delle scelte portate avanti dall’Enav, ma non si intuisce come non alzi la voce contro tali scelte tenuto conto di quanto queste siano deleterie non solo per lo sviluppo dello scalo, ma anche per quella che è ad oggi l’esigenza operativa legata agli attuali voli”. Se da un lato, però, la posizione di Saga è di assoluta sofferenza e, dunque, di silenzio, non meno colpevole è il silenzio che la politica municipale e regionale ha nei confronti del problema. Un problema che coinvolge il sistema trasporti nella sua totalità. Un porto nelle condizioni che tutti conoscono, una ferrovia lasciata ormai ai tempi dei feudatari tanto che l’alta velocità si ferma ad Ancona e l’aeroporto con l’acqua ormai un po’ più su della gola. In conclusione, “come organizzazioni sindacali cercheremo di mettere in campo tutti gli strumenti utili a salvaguardare il futuro non solo dell’Aeroporto d’Abruzzo ma dell’intera collettività. E’ possibile ragionare su una riduzione del presenziamento che però non può scendere sotto le 18 ore giornaliere, unitamente a programmi di reperibilità del personale. La speranza è che questa nostra posizione non sia isolata e venga condivisa dagli altri portatori di interesse. Tenuto conto dei silenzi di questi giorni però c’è il rischio che si sia di fronte ad un film già visto”.
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