Rapagnà, lotta per ricostruzione


L’Aquila – Scrive Pio Rapagnà: ““Chiedo al Presidente Pagano e dalla Conferenza dei Capi Gruppo la convocazione, senza ulteriore indugio, di una seduta specifica del Consiglio regionale “per la definizione della legislazione e del ruolo della Regione Abruzzo nella ricostruzione dei territori colpiti dal sisma del 9 aprile 2009”.
Auspico che i comportamenti del Presidente della Regione Gianni Chiodi e del Presidente del Consiglio Nazario Pagano, siano ispirati e uniformati alla coerenza e al rispetto delle grandi difficoltà sociali ed economiche che le tantissime famiglie ancora sfollate nel “Progetto CASE e MAP” stanno incontrando.
E’ di fondamentale importanza per una “buona ricostruzione” che la Regione Abruzzo, in collaborazione con il Governo nazionale, con le Province, con i Comuni, con tutti i “soggetti attuatori” della “ricostruzione” e gli enti pubblici e privati interessati, promuova, coordini e controlli “direttamente” le fasi prioritarie ed essenziali della ricostruzione, e coinvolga “tutti gli interessati” nelle iniziative, nei processi decisionali e di programmazione e nell’uso “esemplare” delle risorse che sono a disposizione.
Nei 4 anni e 7 mesi trascorsi dal 6 aprile 2009, l’assenza “totale” della Regione Abruzzo e della Giunta regionale all’interno della quotidiana e concreta problematica relativa alla “ricostruzione e messa in sicurezza antisismica” del patrimonio abitativo pubblico e privato, è incomprensibile, e resta un vero e proprio “mistero” sulla non ricostruzione pesante delle Case E dell’Ater e del Comune dell’Aquila, senza che siano state fornite ai Cittadini aquilani adeguate e motivate “spiegazioni” tecniche e amministrative.
La cosa sconcertante è anche quella che, in questi anni trascorsi, nessuna iniziativa è stata assunta dall’Osservatorio Regionale per raccogliere ed elaborare dati e informazioni attraverso cui studiare e monitorare il territorio regionale, con particolare attenzione all’area del cratere sismico, osservatorio istituito l’11 ottobre 2011 attraverso un protocollo d’intesa tra la Presidenza del Consiglio regionale dell’Abruzzo e il Centro regionale studi e ricerche economiche-sociali (Cresa) che ha assunto la qualifica di partner capofila e la piena titolarità dell’Osservatorio.
Al progetto di partenariato dell’Osservatorio sulle trasformazioni territoriali delle aree colpite dal sisma (Otas) aderiscono enti pubblici e privati: Regione Abruzzo, Comune dell’Aquila, Università degli Studi dell’Aquila, Inail, Agenzie delle Entrate, Italia Lavoro, Istituto Nazionale di Urbanistica, Società Geografica Italiana e Federculture, con l’obiettivo di fornire agli operatori pubblici e privati, un quadro dell’assetto sociale, economico ed urbanistico dell’intero territorio regionale, con particolare riguardo per l’area interessata dal sisma, per operare con scelte giuste ed efficaci che sono fondamentali e strategiche per attuare valide politiche sociali, economiche e culturali.
Chiedo ai soggetti attuatori della ricostruzione, Provveditorato alle Opere Pubbliche, l’ATER ed il Comune dell’Aquila di rendere conto di quanto è stato fatto fino ad ora in merito alla ricostruzione della Edilizia Residenziale Pubblica, e come siano state utilizzate le risorse a disposizione degli stessi, pari a 150 milioni di euro”.


20 Novembre 2013

Categoria : Cronaca
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