Monaco si raggiunge da Bari. E Pescara?
Pescara – AIR DOLOMITI SCEGLIE L’AEROPORTO BARESE PER METTERE LE ALI AGLI AFFARI – (di Stefano Leone) – Confermato per tutto l’inverno il doppio collegamento con Monaco. Il 60 per cento dei viaggiatori lo farà per lavoro. “Raddoppiato il numero dei passeggeri, puntiamo sullo stile italiano” dichiara questo il boss di Air Dolomiti, la compagnia aerea italiana 100% in mano alla proprietà della teutonica Lufthansa. Nessuna megalomania per esterofilia, anzi. La compagnia è tutta italiana, e i dettagli ne sono buoni testimoni. Sono italiane le divise delle Assistenti di Volo, (firmate Laura Strambi), è italiano il design e la porcellana del servizio di bordo, (nati dall’inventiva di Carlo Giannini e dall’agenzie Sdb stile di Bologna). Ecco perché Air Dolomiti punta tutto sullo stile tricolore, con l’obiettivo di conquistare fette di mercato, soprattutto passeggeri business che sono tra i viaggiatori più frequenti. “Il numero di passeggeri è raddoppiato dalla scorsa estate – afferma il presidente e CEO Michael Kraus (Foto) – perciò anche per la stagione invernale manteniamo il doppio collegamento giornaliero tra Bari e Monaco”. Ci sono motivi sostanziali perché la compagnia ha confermato Bari e, ad esempio, non ha aperto all’aeroporto d’Abruzzo? Forse si. Intanto, lo scalo pescarese non appare così aperto, come quello barese, ad una pluralità di compagnie che, in regime di concorrenza, cercano sempre nuovi e migliori approcci, con la gestione dello scalo, per non perdere terreno. Gli approvvigionamenti finanziari che Aeroporti di Puglia S.p.A., la società di gestione dei servizi, ottiene sono sicuramente diversi da quelli che, con mille difficoltà e spesso negazioni, sono appannaggio di Saga. “Il vostro aeroporto – dice ancora il boss tedesco di Air Dolomiti -, è un posto da sogno, uno dei tre in Italia dove si arriva in treno e racconta bene la storia a uno straniero che immagina il Paese”. Capito? A Pescara, in aeroporto, non solo non ci arriva la ferrovia, ma le baruffe da doposcuola dei tassisti, davanti a turisti inebetiti, raccontano certo di un altro Paese! E allora ecco che forse la considerazione da fare è che la concorrenza non è da cercare tanto negli imbattibili low cost, ma nelle compagnie che hanno standard qualitativi più alti. Monaco, ad esempio, si candida a diventare uno snodo fondamentale per il traffico dei cieli europeo. Con i suoi 38 milioni di passeggeri all’anno ha superato Fiumicino, e Air Dolomiti assicura che i suoi voli baresi consentono di raggiungere tutto il mondo, passando per lo scalo tedesco. L’analisi di Air Dolomiti racconta di come gli aerei Embraer195, da 120 posti, si riempiono dell’80 per cento circa ogni giorno, con un 55 per cento di italiani, un 20-25 per cento di tedeschi e il resto proveniente da altri Paesi europei, dalla Cina e dagli Stati Uniti. Il 60 per cento viaggia per motivi di lavoro, c’è una piccola parte che lo fa per divertimento e altri per ricongiungersi con i familiari lontani. Cos’ha Bari che Pescara non ha? Una domanda che forse merita un attento esame per capire e, eventualmente carpire, ciò che di positivo fanno i nostri vicini e metterlo in atto in una città che verbalmente descrive mille peculiarità particolari, ma poi, realmente troppo spesso si perde parlandosi addosso.
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