“Si comincia facendo sparire i cartelli?”


Autostrada A-14L’Aquila – Da Maurizio Michilli riceviamo: “Venendo questa mattina da Pescara, essendo un aquilano in questo momento in esilio forzato causa sisma, ho avuto difficoltà perché imboccando l’autostrada ho notato che non c’era più l’indicazione L’Aquila. Ho pensato che gli effetti delle infelici dichiarazioni del Coordinatore Regionale Sen. Filippo Piccone si erano già fatti sentire. Naturalmente era una battuta.
Però hai voglia che il Coordinatore Regionale corregga il tiro, purtroppo per lui ero anch’io a Pescara e non da solo con altri aquilani e confermo quanto inteso da Giuliante, perché saremo anche terremotati ma non sordi. Che L’Aquila fosse in difficoltà prima del sisma è un fatto inoppugnabile, ma accanirsi su una città in ginocchio mi è sembrato quantomeno inopportuno, forse Piccone voleva ingraziarsi il gotha dei rappresentanti del PdL , che pure hanno applaudito le sue affermazioni , ma ha indignato tutti i cittadini Aquilani. Dal punto di vista politico, altro errore, considerando l’avvicinarsi delle elezioni provinciali su cui, credo, il Presidente del Consiglio Berlusconi conta molto. Spero che non ci siano accordi per perderle, ma mi aspetterei anche questo! Io, pur essendo notoriamente e storicamente di Forza Italia e ora del PdL, come Aquilano mi dissocio da tali dichiarazioni auspicando delle scuse pubbliche che comunque forse non basterebberoAll’Aquila si dice “sopra lo cottu, l’acqua bollente”. Un elettore del PdL, Maurizio Michilli”.
(Ndr) – Michilli, che a L’Aquila tutti ben conoscono come ex esponente della politica attiva, non è una voce qualsiasi. Rappresenta con pacatezza e con ironia ciò che per molti aquilani è una sensazione sgradevole, e ciè che il PdL dewbba urgentemente (per lui) rivedere certe tendebze disgregatrici che sono un triste retaggio della peggiore politica DC. Politica che sotto tanti aspetti fu benefica e costruttiva per l’Abruzzo, ma sotto tanti altri rappresentò un periodo oscuro e infausto per l’Abruzzo. Non vorremmo che qualche scheggia impazzita fosse ancora in circolazione. I primi a rimetterci le penne sarebbero proprio gli eredi della DC, oggi in diverse livree e sotto multiformi bandiere e bandierine. Pescara e tanti altri centri costieri hanno dimostrato anche a ciechi e sordi, nel dramma del terremoto, di essere luoghi civili, evoluti, accoglienti. Lo sanno i politici, o non riescono a capire come stanno oggi le cose. Essere eredi della DC dovrebbe voler dire averne ereditato la parte e la mentalità migliori.


02 Novembre 2009

Categoria : Dai Lettori
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