Letta su Gran Sasso Science Institute


L’Aquila – “Abbiamo tutti la responsabilita’ di dimostrare con i fatti che agganciare una ripresa duratura vuol dire anzitutto puntare su istruzione e ricerca. Vale per l’attivita’ del governo di questi mesi: abbiamo ripreso a investire, in particolare con il decreto ‘l’istruzione riparte’ approvato in Parlamento proprio la scorsa settimana. Vale ancor di piu’ per L’Aquila, vera e propria ‘citta’ della conoscenza’ in cui prima del terremoto del 2009 il settore universitario rappresentava il terzo pilastro dell’economia cittadina”.
Lo ha detto il presidente del Consiglio, Enrico Letta, in un messaggio inviato al senatore a vita e Premio Nobel Carlo Rubbia, foto, ai rappresentanti dell’Istituto nazionale di Fisica nucleare del Gran Sasso e ai docenti e dottorandi, in occasione dell’inaugurazione dell’Anno Accademico 2013-2014 della Gran Sasso Science Institute. “Sono certo – ha detto ancora Letta – che il Gran sasso Science Institute avra’ un forte impatto sulla citta’ proiettandola nel futuro con l’attrazione di studenti italiani e stranieri e rafforzando i legami con il mondo produttivo. Il Gran Sasso Science Institute sapra’ essere un tassello fondamentale della rinascita dell’Aquila, che e’ una grande questione nazionale”.
Riferendosi ai dottorandi, il presidente Letta ha aggiunto: “Voi siete la promessa di un futuro possibile per questo territorio. Un futuro radicato nell’apertura internazionale e capace di attrarre talenti da tutto il mondo dato che il 50% delle domande di ammissione e’ giunto dall’estero e che dei 36 allievi selezionati per questo primo anno di attivita’ numerosi sono gli stranieri. Questa promessa del futuro sara’ mantenuta grazie alla collaborazione con l’Universita’ degli Studi dell’Aquila, con la Scuola superiore di studi avanzati di Trieste, con la Scuola superiore Sant’Anna di Pisa e con l’Imt di Lucca. Vorrei inoltre ringraziare – ha scritto ancora Letta – tutte le istituzioni del territorio, l’Ocse che sin dal 2009 ha dato un importante contributo, e i membri del precedente governo che hanno seguito il progetto, a partire da Fabrizio Barca. Ma il mio piu’ grande ringraziamento va all’Istituto nazionale di fisica nucleare, alla professionalita’ e all’eccellenza dei Laboratori nazionali del Gran Sasso. Questo e’ un anno importante per il rapporto dell’Italia con le istituzioni della conoscenza: celebriamo anche il novantennale del Consiglio nazionale per le ricerche e, lasciatemelo ricordare per la presenza del professor Rubbia, il presidente della Repubblica ha ritenuto di onorare con la nomina dei senatori a vita il contributo fondamentale che la scienza e la ricerca danno al nostro Paese”.
RUBBIA – “Io comincio a capire, mi sento un po’ matricola e credo che sia importante che la scienza e la cultura abbiano un ruolo anche nel campo della politica e quindi c’ e’ una responsabilita’ che noi abbiamo, essendo stati scelti in questa particolare struttura che e’ di un certo valore perche’ dobbiamo tenere conto anche che ci sono delle cose per chi ha fatto scienza per una vita possono servire per trarre vantaggi per tutto il Paese”. Lo ha detto, riferisce l’AGI, il premio Nobel per la Fisica e senatore a Vita Carlo Rubbia a marginwe dell’inaugurazione, a L’Aquila, del nuovo Anno Accademico della Gran Sasso Science Institute. “Ho l’ impressione – ha quindi osservato – che ci sia molto da fare, che ci siano delle grosse distanze tra quelle che sono le varie posizioni, le persone che vengono qui a fare il lavoro di senatrici e senatori”. Secondo Rubbia “bisogna cercare di creare una unita’ di intenti e quindi certamente non sara’ cosa di poco conto. Io sono ottimista. Io non devo cercare di cambiare mestiere. Una persona della mia eta’ certamente non puo’ cambiare mestiere, puo’ cercare di utilizzare quello che ha imparato, quello che ha utilizzato al fine di contribuire in qualche modo. Vorrei fare le stesse cose con uno spirito diverso, con uno scopo diverso, ovvero quello di indirizzarci non nel mondo scientifico ma piuttosto nel mondo del cittadino che e’ un mondo aperto, in cui ci sono tanti problemi, tante questioni. Oggi – ha infine osservato il senatore – sappiamo che l’ Italia ha bisogno di cambiare, ha bisogno di prepararsi a delle situazioni perche’ c’e’ il mondo con la globalizzazione, con la creazione dei paesi in via di sviluppo. Per sopravvivere bisogna cercare di fare del nostro meglio: ciascuno deve contribuire anche con un piccolo sassolino che possiamo portare noi con la scienza e con la tecnologia”.


14 Novembre 2013

Categoria : Scienze
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