In campo per la legalità
Roseto – “UNA CASTA POLITICA NON ALL’ALTEZZA” – Scrive Pio Rapagnà, Città per Vivere: “Le gravissime vicende amministrative, giudiziarie ed ambientali che “ciclicamente” ritornano in prima pagina nella nostra Regione, chiamano ognuno di noi Cittadini ad una fortissima “reazione morale” nei confronti di una “casta politica” che è stata e non è all’altezza della situazione, mentre lo scontro in atto tra corrotti e magistratura, la problematica e le iniziative di “contrasto” e per la legalità, sono completamente assenti dal “dibattito politico”.
Per questo, come ho già fatto più volte nel recente passato, invierò alla nuova Presidente della Commissione Parlamentare antimafia Rosy Bindi la richiesta di una approfondita visita ispettiva in Abruzzo alle prese, tra l’altro e non di secondaria rilevanza, anche con la ricostruzione post terremoto del 6 aprile 2009.
E’ appena il caso di ricordare che sono le stesse personalità invitate in Abruzzo ad incontrare Cittadini, studenti, giovani e società civile, a lanciare accorati appelli ad una maggiore vigilanza e ad un effettivo controllo del territorio e degli atti amministrativi nella gestione, distribuzione ed assegnazione delle risorse pubbliche, mettendo l’accento sulle conseguenze drammatiche cui si potrebbe andare incontro in alcune località della nostra Regione a rischio “infiltrazione criminale”.
Le azioni di contrasto e di denuncia dovrebbero essere “attivate” da parte di tutti, e non solo di alcuni, e in prima fila dovrebbero essere proprio i politici e coloro che, assumendo cariche pubbliche, sono servitori dello Stato, senza alcun tentennamento clientelare ed omissivo a favore di interessi diversi ed illegali.
Nonostante dichiarazioni di buona volontà e coraggiose iniziative per la legalità e contro la corruzione, in Abruzzo, da diversi anni, si verificano gravissimi fatti criminosi e vengono consumati “alla luce del sole” reati amministrativi ed ambientali gravissimi, i cui effetti “materiali e morali” si manifestano di fronte ad ogni crisi economica e sociale, e nel continuo ripetersi di emergenze ambientali e di protezione civile ai danni di un territorio ormai seriamente dissestato e devastato. Si è consolidata, in Abruzzo, la presenza di una illegalità diffusa a livello economico e di una illegalità amministrativa, e sarà sempre più difficile contrastare il progressivo degrado del territorio, della qualità della vita, della prevenzione e della coesione sociale.
Molti Parlamentari, Consiglieri e Assessori regionali, provinciali e comunali non affrontano mai di petto la “realtà abruzzese” quale essa è effettivamente, e quale risulta “anche” dalle indagini effettuate dalla Magistratura: in tanti hanno fatto e fanno finta di nulla, continuando “imperterriti” a comportarsi, con un forte sprezzo del pericolo, come i padroni ed i gestori diretti della spesa pubblica e del meccanismi clientelari e discrezionali. In tale contesto, molto difficile da contrastare, il Movimento Città per Vivere sin dal 2007 si è assunto la responsabilità di promuovere “specifiche” iniziative referendarie e riformatrici, per tentare di “sconfiggere” dal basso la corruzione, di ridurre i costi impropri e gli sprechi della politica, la cattiva e dissennata amministrazione della cosa pubblica: il “silenzio interessato e parimenti colpevole” di importanti istituzioni locali e di tanti Cittadini elettori, è stato un “segnale preciso” di ormai consumato radicamento di comportamenti, di “atti e fatti”, che hanno favorito e favoriranno, l’isolamento politico e la sconfitta, anche elettorale, di coloro che si sono esposti e si espongono in prima persona. La parte più debole della società civile abruzzese ha paura del presente e del futuro, e non crede più che sia possibile un vero ed effettivo rinnovamento dei partiti e degli uomini politici responsabili dell’attuale disastro, i quali, tra l’altro e come se nulla fosse, si preparano a ripresentarsi candidati “di sicuro successo” alle prossime elezioni regionali.
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