La città del domani, il Paladriatico
Pescara – DOTARE LA CITTA’ DI UNA STRUTTURA POLIFUNZIONALE DESTINATA AD ACCOGLIERE GRANDI EVENTI – (di Stefano Leone) – “Con soddisfazione apprendiamo l’adesione da parte di altri gruppi politici all’idea di realizzare a Pescara un Palaeventi in grado di soddisfare la naturale vocazione della nostra città. In merito è stata approvata all’unanimità un mozione per la realizzazione di questa importante struttura”.
Si esprime così Moreno Di Pietrantonio, capo gruppo del Pd in Comune a Pescara. In effetti, quello del Palaeventi, è un tema che nasce da lontano; non da oggi infatti si dibatte di questo argomento e, quasi sempre, quasi tutti, si sono mostrati concordi nella opportunità di dotare Pescara di una struttura polifunzionale destinata ad accogliere grandi eventi di carattere sportivo, musicale, convention e manifestazioni di massa in genere nazionali ed internazionali per tutto l’anno è capace di creare un notevole indotto economico. Di Pietrantonio poggia la sua convinzione anche sul fatto che Pescara, “come ci dicono tutti i dati degli analisti, è il centro di una vera e propria area metropolitana; è parte centrale di quella che viene definita dal Censis come Metropoli del Medio Adriatico; è stata classificata dal Ministero delle Infrastrutture come Città-snodo dell’area vasta Chieti – Pescara”. Questa vocazione e’ peraltro, oltre che dagli studi, confermata dall’esperienza empirica quotidiana che fa della citta’ polo catalizzatore di un flusso di persone che raddoppiano e triplicano il numero dei normali residenti, e che rende Pescara città funzione e servizio di una area vasta metropolitana che si estende a nord, sud ed ovest.
“La nostra città, – continua Di Pietrantonio -, proprio per questa caratteristica può e deve completare l’offerta complessiva di funzioni a disposizione di questa ampia collettività di riferimento anche con una struttura capace di assecondare, far crescere e sviluppare ulteriormente il suo carattere di polo attrattivo nel settore delle attività ludiche e ricreative, con sicuri benefici economici anche nell’indotto collegato delle attività commerciali, di ristorazione e di ricezione”.
Essendo quello attuale, un tempo in cui i territori sono in competizione globale per attrarre flussi di persone e quindi di capitali, “Pescara non può perdere l’occasione di dare forma e struttura a questa che e’ una condizione naturale del suo patrimonio genetico, e di sfruttare questo vantaggio competitivo rispetto ad altre realtà metropolitane della dorsale adriatica ed appenninica che, pur senza avere lo stessa dotazione di valore aggiunto, tentano faticosamente di porsi come intercettori di questa domanda di servizi”.
Nella disamina del capo gruppo del Pd, non manca una stoccata polemica alla città “ex”, dove tutto pare non avere una identificazione precisa ma sempre e comunque, in modo sbrigativo si identifica con “ex”. “Negli ultimi anni, – dice Di Pietrantonio -, i nostri concittadini hanno saputo apprezzare e sostenere ogni iniziativa che avesse come obiettivo il miglioramento del protagonismo della Citta’ a livello nazionale ed internazionale e che, peraltro, la soluzione proposta e’ in grado di dare risposta al bisogno di trasformazione intelligente e di qualità di tante aree della città, da troppi anni definite solo “EX”, con l’ambizione di iniziare senza paura ad immaginare finalmente la città del domani. Pescara può ambire ad essere la città di riferimento della nuova Euroregione dell’Adriatico, oltre che, riferimento dell’Abruzzo e del centro Italia, non può esimersi dal realizzare grandi infrastrutture che la collocherebbero di diritto in questo ruolo”. Nell’anno 2008 è stato inserito nel piano triennale delle opere pubbliche il finanziamento dello studio di fattibilità di un Palaeventi a Pescara. Sempre nel 2008 l’incarico fu dato al Dipartimento di Infrastrutture e Design della Facoltà di Architettura dell’Università D’Annunzio, diretto dal Prof. Raimondo, il quale peraltro, esperto di livello nazionale in questo settore, ha già progettato, tra le altre, struttura analoga a Firenze. L’ipotesi progettuale rinveniente dallo studio effettuato è una struttura molto suggestiva, a forma di “disco volante”, dalla capienza di circa 7.000 posti, che si sviluppa per circa 8.000 mq, su una area di almeno 15.000 mq. “Nella città di Pescara, – conclude Di Pietrantonio -, le aree sulle quali può realisticamente essere posizionato il manufatto, come espressamente rilevato dallo stesso studio di fattibilità, sono in sintesi tre: l’area molto suggestiva della “Madonnina”, l’altra a sud di Pescara a ridosso del Parco D’Avalos, la terza ad ovest di Pescara area ex Cogolo, ma sicuramente ci sono altre aree su cui si può aprire una riflessione”.
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