Settembre 2012: proclami e chiacchiere
Pescara – (di Stefano Leone) – Via Marconi, via Tibullo, via Elettra, apparivano così in quel metà settembre dello scorso anno, dopo una mezza mattinata di pioggia forsennata. Dopo questo evento proclami, frizzi e lazzi su piani antiallagamento, progetti, annunci entusiastici di “mai più Porta Nuova allagata”, presentazione di progetti e soluzioni per risolvere il problema con ostentata sicurezza. Insomma, il trionfo del fare per il bene comune. E il seguito? Il poi? Il poi lo si può vedere in questi giorni andando negli stessi posti. Situazione identica. E si ripetono le cose di sempre. Allarme erosione della costa, allarme fiume che tracima, allarme strade allagate ed impraticabili, tutto come sempre. Ora si dirà che che non è stato un evento normale ma un’emergenza, e si sa, davanti all’emergenza tutto è giustificabile. E allora forse qui bisogna cominciare a pretendere di sapere. Sapere, ad esempio, dallo scorso anno ad oggi, come sono stati spesi i soldi per il piano antiallagamento della città. Perché? Perché li ci sono i soldi di tutti noi e, se qualcuno li ha male utilizzati, troppo facile ora dire che ha sbagliato ma lo ha fatto in buona fede e tutto finisce li. Troppo facile rimuovere un Assessore e tutto sembra risolto. Se l’amministratore è incompetente, se viene dimostrata la chiara superficialità nella spesa pubblica, intanto va a casa, ma poi deve risarcire le casse municipali dei soldi spesi maldestramente. Come? Sarà affar suo. Così come ha trovato di spendere i soldi degli altri in modo inadeguato, troverà anche il modo di risanare, in proprio, il mal speso.
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