Bonanni: “Per ricordare ciò che lei scriveva”
L’Aquila – Bei momenti al premio Bonanni, ieri sera nel salone dell’ANCE a L’Aquila, perchè il teatro comunale che ospitava la manifestazione non è agibile. Lo ha colpito il terremoto del 6 aprile, insieme con tante altre parti di una città che per ora non c’è più. Bei momenti quando il poeta ospite d’onore, l’aedo greco Patrikios, ha raccontato, in italiano, di uno dei tanti terremoti vissuti nel suo paese, tra i più sismici del mondo, ma non per questo privo di una storia millenaria di altissimo profilo. La storia che ha scolpito la civiltà del mondo occidentale. C’era stato un terremoto, ha detto il poeta, e mi capitò di tentare di distrarmi leggendo Aristotele. Il quale notava, già ai suoi tempi, che la solidarietà nasce dalle catastrofi. “Sarebbe molto meglio – ha detto il poeta – che ci fosse sempre, anche senza catastrofi”. La scrittrice e poetessa Maria Luisa Spaziani, presente alla serata conclusiva, ha ricordato che ci vuole ben di più di un terremoto che sradicare la cultura, la civiltà di una città come L’Aquila.
Stefania Pezzopane ha ricordato che le istituzioni, le autorità , chi si occupa degli spiriti oltre che dei corpi, stanno ricreando tutti i luoghi della cultura, tutti gli angoli che facevano dell’Aquila una città di saperi, di belle arti, di buone letture e di cultura in senso lato con cinema di qualità , musica, teatro e anche il premio alla sua più grande scrittrice, Laudomia Bonanni, un pilastro della letteratura italiana moderna. “Lei – ha ricordato la Pezzopane che per prima si adoperò anni fa per creare il premio e rendere omaggio alla Bonanni, sostenuta da altre persone di cultura e dalla Cassa di Risparmio – scriveva in libri e articoli, servizi giornalistici e negli splendidi elzeviri sulle terze pagine dei quotidiani, dei vicoli, degli angoli stupendi della sua città , degli scorci delimitati sempre dalla cerchia di montagne attorno, dei cortili, dei giardini e delle facciate romaniche che costellavano il centro storico. Noi vogliamo tornare a quella città , vogliamo L’Aquila com’era, per riamarla di nuovo, per rivivere una vita simile a quella di “prima” “. Ci si riesce anche con iniziative come il premio Bonanni, mai così commosso, intenso, sentito come strada del ritorno a quando il disastro era solo un incubo, una paura oscura provata da tutti, ma esorcizzata dicendo e sperando di non dovere pagare un prezzo così alto. Che invece L’Aquila paga tutto intero, stringendo i denti per risollevare la testa. Una bella serata, il premio Bonanni. (Nella foto: Stefania Pezzopane sulla copertina di “Diva e donna”)
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