Sismi, il Radon studiato anche a Taipei
L’Aquila – L’AQUILANO GIULIANI HA DISLOCATO I SUOI RIVELATORI A TAIWAN – Leonardo Nicoli ha soltanto questa sera diffuso (dopo le anticipazioni di ieri) una comunicazione ufficiale sull’attività di Giuliani nelle ricerche sismiche in Asia. Scrive il direttore della Fondazione Giuliani: “Accesi tutti e quattro i Rivelatori sull’isola di Taiwan. La rete di monitoraggio Radon sull’isola della Repubblica di Cina Taiwan, conosciuta anche con il vecchio nome di Formosa, è ormai attiva e le quattro stazioni installate nei quattro punti cardinali stanno lavorando molto bene fornendo ogni ora il conteggio delle particelle Gamma emesse dai progeni del gas Radon222.
La collaborazione scientifica con l’Academia Sinica di Taipei sta fornendo risultati molto proficui nella ricerca sperimentale e nei giorni scorsi lo studioso aquilano di Radon Giampaolo Giuliani ha avuto una serie di incontri con diverse Università della Cina con le quali si stanno prospettando altrettante collaborazioni con l’installazione di altri Rivelatori Gamma questa volta sul Continente Asiatico proprio in terra di Cina.
Naturalmente tutto ciò non nasce casualmente ma da una serie di contatti intrapresi già diversi mesi orsono che hanno dato la possibilità di verificare il nostro metodo di misurazione e che oggi hanno portato alla collaborazione con Taiwan, domani con la Cina e molto probabilmente anche con altre realtà universitarie del nostro pianeta.
Sta di fatto che al di là delle solite polemiche che solo in Italia proliferano, la Fondazione Giuliani Onlus non ha nessuna intenzione di lasciare il paese, anzi queste collaborazioni ci aiuteranno ad ampliare la rete italiana ed ottenere dati più precisi nelle diverse zone ad altissimo rischio sismico di cui la nostra penisola è portatrice.
Martedì prossimo Giampaolo Giuliani e il fratello Claudio rientreranno in Italia e inizierà il vero lavoro e cioè quello di studiare e correlare i dati ottenuti in modo particolare per capire come risponde geologicamente il territorio di Taiwan.
Le stazioni installate sono quattro e sono così dislocate:
Taipei 01 YMSG – Vulcano Observatory North Taiwan – 605 m s.l.m.
Taiwan 01 DHUG – Dong Hua University East Taiwan – 37 m s.l.m.
Taiwan 02 CCUG – Chung Cheng University West Taiwan – 79 m s.l.m.
Taiwan 03 KTPG – Kenting South Taiwan – 92 m s.l.m.
La stazione YMSG si trova sopra un vulcano e sarà molto importante studiare i suoi dati per comprendere la risposta del Rivelatore Gamma che mai prima d’ora era stato installato in una zona vulcanica. La stazione DHUG è invece la più vicina ai confini di Placca nella famosa Cintura di Fuoco come la stazione KTPG che si trova nella parte meridionale dell’isola. La stazione più ad Ovest, CCUG, è la più distante dai margini di Placca e anche da questa ci si attende dati molto importanti.
Taiwan è un’isola molto estesa, da Nord a Sud si possono contare circa 400 km, e perciò sarà molto difficile individuare l’attività sismica di bassa magnitudo, ma lo scopo principale è quello di riuscire ad interpretare anticipatamente l’arrivo di un violento terremoto di cui Taiwan è frequentemente soggetta. Solo nel 2013 sono stati registrati tre terremoti rispettivamente di magnitudo 6.0, 6.2 e 6.3 di cui l’ultimo pochi giorni fa con epicentro vicino alla stazione Taiwan DHUG e documentato prima dell’evento con l’invio dei dati al gruppo di ricerca che ha così potuto “saggiare” la vera potenzialità dei Rivelatori Gamma.
I dati delle quattro stazioni sono inseriti nell’Area Scientifica del nostro sito, www.fondazionegiuliani.it, e visibili solo dal gruppo di ricerca. I grafici si aggiornano automaticamente ogni ora e oltre al grafico delle emissioni Radon è possibile vedere una serie di altri dati e ancora la generazione automatica dell’anomalia e il calcolo automatico orario della magnitudo attesa (quest’ultima ancora in fase sperimentale).
Dopo l’attivazione della stazione californiana, risalente al 7 novembre del 2011, il lavoro svolto da Giampaolo Giuliani durante quest’ultimo mese a Taiwan è uno dei traguardi più importanti raggiunti dopo 12 anni di ricerca e ci auguriamo che questo sia solo un primo importante passo per permettere il definitivo ampliamento della rete che permetterà il raggiungimento dello scopo di questa importante ricerca sperimentale, la previsione dei terremoti e il suo riconoscimento scientifico.
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