Giovani coppie in difficoltà economiche: Coldiretti fotografa l’Italia
(di Flavio Colacito –psicopedagogista). L’Italia sempre più schiacciata dalla crisi economica tira la cinghia, tanto che le difficoltà gravano sulle giovani coppie e i soggetti con lavori precari e a basso reddito, ma anche le famiglie economicamente avvantaggiate arrancano per via delle spese elevate. I figli sono più poveri dei genitori e per arrivare alla fine del mese l’unica strada è rivolgersi a padri e madri . Un’analisi curata da Coldiretti/Ixé ci dice che il 37% degli italiani non solo non è riuscito a risparmiare, ma è stato costretto a chiedere sostegno economico alla propria famiglia d’origine per arrivare alla fine del mese. A questo dato va aggiunto che ben il 14% ha chiesto aiuto a parenti, l’8% ad amici. A seguito delle difficoltà economiche – sottolinea la Coldiretti – solo il 14% si è rivolto a finanziarie o banche per problemi legati al credito, per i costi elevati, o per garanzie impossibili da fornire. Troppe volte ritenuta superata, la famiglia italiana si sta dimostrando fondamentale per – continua la Coldiretti – non far precipitare nelle difficoltà della crisi moltissimi cittadini. L’indagine rivela che il 10% delle famiglie italiane, infatti, non arriva a fine mese, mentre il 45% riesce a pagare appena le spese senza concedersi ulteriori lussi. Vi è tuttavia – sottolinea la Coldiretti – un 42% degli italiani che può, pur tra alcune difficoltà , a salvare una parte minima del reddito mensile e a mantenere il risparmio familiare. La condizione di difficoltà oggettiva, ma anche le incognite sul futuro, si ripercuotono nei consumi. Più di due italiani su tre (68%) hanno diminuito la spesa o posticipato l’acquisto di vestiario, riutilizzando gli abiti smessi nel cambio stagione, anche se oltre la metà (53%) ha affermato di dover rinunciare a viaggi e vacanze, così come al variegato mondo della tecnologia (52%). Seguono nella classifica delle rinunce durante il tempo libero anche – sottolinea la Coldiretti – la frequentazione di bar, discoteche, ristoranti, dei quali ha fatto a meno ben il 49%. Il 42% degli italiani ha rimandato la ristrutturazione della casa, il 40% l’auto o la moto nuova, mentre il 37% gli arredamenti. Evidente appare la spesa in flessione per le attività culturali, con il 35% degli italiani alle prese con vie alternative per uscire dalla crisi,come pure quella per le attività sportive (29%) destinata ad impattare negativamente sulla salute. Sul lato opposto va detto che – conclude Coldiretti – solo l’14% degli italiani dichiara di aver diminuito la spesa o dilazionato gli acquisti alimentari, una percentuale superiore solo alle spese per i figli (6%), pur se in entrambe le voci la percentuale è in diminuzione se si comparano i dati rispetto all’anno precedente.
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