Macerie, sopralluogo commissione ambiente
L’Aquila – Il sindaco Cialente e l’assessore all’Ambiente Moroni intervengono sul problema dello smaltimento delle macerie, chiedendo anche un sopralluogo della Commissione Ambiente della Camera. “È emerso ormai in tutta la sua gravità e complessità – scrivono il sindaco e l’assessore Moroni – il problema dello smaltimento delle macerie dovute ai crolli e alle demolizioni. Al di là di alcuni ritardi amministrativi, da ricondurre alla complessità legislativa, è arrivato il momento di riconoscere che applicare le normative europee e italiane e classificare le macerie come rifiuti urbani rende impossibile rimuovere le stesse in tempi compatibili con il processo di ricostruzione. Pur nel rispetto assoluto della tutela dell’ambiente è pertanto ora di prendere atto che è assolutamente necessario individuare un’apposita legislazione e un’apposita normativa e prevedere un ciclo tecnologico di smaltimento alternativo.
“È necessario e ormai non più rinviabile – proseguono Cialente e Moroni – che Governo, Regione, Provincia, Comuni e tutti gli altri enti preposti si seggano intorno a un tavolo per trovare una soluzione che tenga conto del fatto che è la prima volta che si verifica un terremoto di così vaste proporzioni, con milioni di metri cubi di detriti e, nel contempo, con la sussistenza di nuove norme europee e italiane. Tra l’altro le tecniche di smaltimento attualmente utilizzate, nonché il ciclo tecnologico, presentano costi insostenibili e soprattutto, nella loro farraginosità, possono esporre, come è stato illustrato dal sindaco nel corso dell’audizione dinanzi alla Commissione antimafia, al rischio di infiltrazioni malavitose, in un settore che è da anni oggetto dell’attenzione della criminalità organizzata.
È per questo – concludono il sindaco e l’assessore – che invitiamo la Commissione Ambiente della Camera a tornare all’Aquila per rendersi conto direttamente delle dimensioni del problema. D’altra parte la stessa Protezione civile, che si è resa conto dell’errore strategico commesso dal Governo, errore che il Comune dell’Aquila aveva denunciato da tempo, sta lavorando per individuare siti da destinare a depositi temporanei, alternativi a quello Teges, verificando direttamente la grave difficoltà nel dare una risposta al problema, con il rischio che questo rallentamento, dovuto alla complessità della normativa, induca il Governo a trovare soluzioni dettate dall’urgenza, che andrebbero ad aggredire il territorio compromettendo le esigenze di tutela e rispetto ambientale”. (Nella foto: Alfredo Moroni)
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