L’Aquila, una provincia in mano ai ladri
Civita d’Antino – E’ lei, la giovane e combattiva sindaca Sara Cicchinelli, prima cittadina di Civita d’Antino, a guidare la reazione contro l’assoluto dominio di ladri e rapinatori, non solo sul suo territorio, naturalmente. Una lettera è stata inviata al prefetto, al capo dei carabinieri e al questore. Non se ne può più.
La pensano allo stesso modo i sindaci di Canistro, S.Vinceno Valle Roveto, Pescina, Ledce dei Marsi. A Carsoli stanno preparando una petizione popolare. Ad Avezzano, è allarme rosso per i furti e le intrusioni nelle case da parte di ladri spesso anche violenti. La situazione sta degenerando di giorno in giorno, e la gente ha semplicemente e ovunque paura anche di stare in casa. Nessuno si ritiene più al sicuro neppure con porte e finestre sbarrate.La situazione non è più confortante in Valle Peligna e nell’Alto Sangro: la provincia intera è in mano ai malfattori.
A L’Aquila i colpi si ripetono continuamente, e solo di alcuni si viene a sapere, perchè si tende a minimizzare e a nascondere.
Invece, risulta che alcuni esercizi sono stati addirittura colpiti più volte, come è inspiegabilmente accaduto nell’area commerciale del Globo. Lì tutto è al coperto, al chiuso, quindi la sorveglianza dovrebbe essere più efficace, ma non è affatto così e la vicenda ha sicuramente aspetti inquietanti.
L’Aquila zona rossa è stata da tempo interamente depredata, e non c’è edificio che si sia salvato da bande di delinquenti che agiscono senza temere nulla e nessuno. Si sa che in molti appartamenti sono stati rubati oltre agli ogggetti consueti, anche arredi, sanitari, infissi, rubinetteria e persino tubi e mattonelle. La città è morta due volte: distrutta dal sisma, non ricostruita, saccheggiata da ladri di ogni specie e specialità . Una desolazione. Lo Stato? Mah, forse c’è, ma sta a Roma o chi sa dove. In troppi pensano a celare o occultare furti e colpi ladreschi. Importante è che non si sappia.
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