Angelo? Sapeva aiutare


Vorremmo ricordare Angelo Bonanni come una delle poche persone in cui ci siamo imbattuti (pur senza un’amicizia vera e propria, ma solo una cordiale conoscenza) capaci di aiutare. Dunque, una persona rara, un uomo gentile e compìto anche nel modo di parlare, di comunicare, di vestire.
Anni fa, quando era ai vertici dell’ex Onpi, ci consigliarono di rivolgerci a Bonanni. Avevamo bisogno di un aiuto. Andammo da lui da sconosciuti. Ascoltò disponibile e ci aiutò, anche se il suo intervento non risultò, poi, risolutivo in una città paludosa, difficile, ostica come L’Aquila era. E forse oggi è ancora di più.
Quell’aiuto cortese e signorile ci fu comunque utile, perché entrammo in contatto con un uomo gradevole, poi rivisto casualmente più volte, anche in incontri rapidi al supermercato o per strada. Oggi, dopo la tragica e assurda morte di Angelo, ci pare giusto dire che la collettività aquilana ha perso una persona preziosa, un signore distinto e argutamente critico. Ma soprattutto ha perso un esemplare umano divenuto, ormai, quasi specie rara, perché, semplicemente, capace di aiutare, senza nulla in cambio se non una stretta di mano. Se vi pare poco… Non abbiamo potuto scambiarla con lui un’ultima volta, la stretta di mano. Ce ne dispiace con profonda, sincera amarezza.



08 Novembre 2013

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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