Aeroporto, è solo guerra al gestore?
L’Aquila – (Foto: un velivolo Darwin e la nuova struttura aeroportuale) – Riceviamo da Lionello Piccinini: “Gentile Direttore, torno per la seconda volta sull’argomento “ Aeroporto dei Parchi” dopo aver letto le numerose dichiarazioni e relativi articoli giornalistici. Considerato che ormai sembra una guerra (alla ricerca di un vincitore) nei confronti del gestore e dell’infrastruttura stessa pongo alla riflessione di tutti i fatti e alcune mie perplessità.
Prima di tutto chiedo come mai il bando per la gestione (definito ambiguo , oscuro e con alcune irregolarità) non fu impugnato come prevede la legge nei tempi previsti e cioè fino alla scadenza dello stesso?
Alla scadenza dei termini per la presentazione delle offerte , ricordo che ne arrivarono tre, erano interessate alla gestione la Xpress, una cordata di imprenditori aquilani ( con il benevolo benestare della SAGA) e la Air Vallee.
Ebbene le offerte di Air Vallee e cordata di imprenditori furono escluse dalla commissione di gara per irregolarità ritenute tali da non poter ammettere le offerte , ci fu un ricorso al TAR da parte della cordata aquilana con sentenza sfavorevole e non fu inoltrato ricorso.
L’unica con i requisiti , regolarità nella documentazione e piano di sviluppo con relativi investimenti fu la Xpress.
Ora , escludendo l’Air Vallee ormai credo non più operativa, chiedo come fu possibile che un raggruppamento di imprenditori locali ( con all’interno esperti del mondo aereonautico locale e non, costruttori e imprenditori ) abbia potuto presentare un’offerta inadeguata ? Se qualcuno è in grado di rispondere lo faccia togliendo ogni dubbio.
Tornando alla Xpress, come si può dire che abbia dei reconditi e nascosti secondi fini (il cosiddetto no-fly “ centro commerciale”) quando è tutto scritto nell’offerta pubblica ( vagliata anche dal TAR) e fa riferimento al bando e al relativo disciplinare anche questo pubblico? Tale offerta è parte integrante di un contratto regolarmente registrato.
Ci si accorge ora di cose di cui tutti erano a conoscenza, comprese le destinazioni d’uso dell’area aeroportuale ,perfettamente descritte nel disciplinare di gara, quindi compatibili e disciplinate. Ricordo che anche gli investimenti già erogati e da erogare, le varie fasi di riqualificazione e messa a norma per l’ottenimento della certificazione ENAC, nonché la pianificazione per i voli commerciali era descritti nel disciplinare“pubblico” con l’indicazione del soggetto attuatore (la società aggiudicataria).
Poi credo che l’errore macroscopico fatto dalla Xpress ultimamente è stato quello di far pubblicare sul sito istituzionale del Comune un avviso di ricerca di personale (in funzione di un finanziamento europeo) non essendo la Xpress un
soggetto pubblico con tutto ciò che ne è conseguito.
Per concludere io non so se si arriverà alla conclusione di questa vicenda nel miglior modo possibile, ma una cosa è certa all’Aquila è impossibile fare imprenditoria e investimenti se non si è allineati e coperti….. figuriamoci poi se
l’impresa non è locale.
Prendere esempio dalle altre realtà abruzzesi tutti uniti,compresi i politici, alla ricerca spasmodica di investitori per centrare obiettivi per noi impossibili (milioni di euro per ripianare i debiti della SAGA…. centri commerciali a iosa … replica con successo di iniziative e manifestazioni ideate anche a L’Aquila e finite miseramente “ festival di cinema.. letteratura… teatro)”.
Ndr – Ciò che lei si chiede e chiede, vorrebbero saperlo anche molti altri, noi inclusi. Non abbiamo nulla contro la Xpress, caso mai è la Xpress che ci taglia fuori da comunicazioni e iniziative, ma non fa nulla. Le cose si sanno lo stesso, e spesso anche più complete. Risulta agli aquilani soltanto che – nonostante annunci e date fissate imprudentemente – l’aeroporto ancora non c’è. E’ virtuale. Le assunzioni invece ci sono, ma in 60 andranno a lavorare altrove per almeno due anni. Alzi la mano chi può essere soddisfatto di una simile situazione.
Quanto all’imprenditoria aquilana, nessuno ha mai saputo se esista davvero e, qualora esista, dove estrinsechi il proprio peso e la propria autorevolezza. Non certo a L’Aquila, che si sappia. Ma forse ci sbagliamo, e azzeccano solo coloro che stanno da parte, a guardare, senza muovere un dito. Noi invece le dita le abbiamo mosse: sono tre anni che ci occupiamo dell’aeroporto – da dopo il 2009 – e non smetteremo di farlo, dando ogni energia per uno scopo: dare alla città uno scalo aereo. Non sappiamo se davvero tutti gli altri che parlano dell’argomento vogliono la stessa cosa.
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