Patrikios: “Poesia rimedio all’oblìo”
L’Aquila – “La sua poesia è un rimedio all’oblio, un’inesausta esortazione al ricordo… La vitalità traspare anche nei momenti più cupi ed è nutrita dalla profonda consapevolezza che la natura, anche nelle sue manifestazioni più minacciose, è un’apertura alle sensazioni e ai sentimenti”.
Questa la motivazione del riconoscimento attribuito a Titos Patrikios, poeta greco, ospite d’onore dell’ottava edizione del premio letterario Internazionale intitolato a Laudomia Bonanni. Un’edizione speciale quella di quest’anno, che espunge l’aspetto competitivo e lascia spazio all’omaggio in versi che i poeti, vincitori delle passate edizioni hanno voluto rendere a L’Aquila. La poesia di Patrikios bene si presta al particolare momento che la città dell’Aquila sta vivendo. Ne è convito Renato Minore, giornalista e componente della giuria: “La sua poesia è un momento balsamico per l’animo umano. Ci sono molte poesie di Patrikios che hanno come sfondo il terremoto della Grecia e la ricostruzione. Ricostruzione non solo delle case, ma anche delle stanze, simbolo degli affetti, delle anime”.
Convinti della necessità di proseguire la tradizione del premio intitolato a Laudomia Bonanni sono Pietro Spataro e Marialuisa Spaziani. “Il premio di quest’anno è più importante degli altri anni, per la testimonianza di affetto che vogliamo dare a questa splendida città- afferma Maria Luisa Spaziani, componente della giuria- Una città che ha radici profonde. Gli aquilani stanno facendo di tutto per mantenerle salde e non perdere l’unicità della cultura”.
“La scelta di dedicare il premio a L’Aquila ferita credo sia la migliore- ha dichiarato Spataro, uno dei vincitori delle passate edizioni- Subito dopo il sisma ho avuto un grande senso di sconforto e ho voluto comporre dei versi per una città alla quale sono legato da anni. Un legame che il Premio Bonanni ha rafforzato”.
“Era assolutamente necessario dare un segnale di continuità. Lo abbiamo voluto fare con questa edizione- ha affermato il presidente Carispaq Antonio Battaglia- Vorrei ringraziare tutti per quello che hanno fatto per L’Aquila. Noi aquilani abbiamo bisogno di cibo, ma non di essere imboccati. Vogliamo nutrirci da soli”.
“Il mostro ha segnato un baratro tra il prima e il dopo- ha commentato Stefania Pezzopane- Nei giorni dopo terremoto, la prima necessità è stata quella di ritrovarci, di stringerci attorno a dei segni delle nostra identità, alle nostre radici. Abbiamo compreso che non potevamo mollare su niente. Neanche sull’organizzazione di un premio che andava però rivisto”.
Nel corso della serata conclusiva, condotta in maniera brillante dal giornalista RAI Andrea Fusco, sono state lette le poesie dei vincitori delle passate edizioni. Paolo Ruffilli “Dalle pareti aperte”, Maurizio Cucchi “Abruzzo”, Alba Donati “Il grande lupo”, Daniele Cavicchia “Lei siede immobile”, Valerio Magrelli “Lo sciame”, Pietro Spataro “Descrizione della scena” e Maura Del Serra “L’Aquila, dopo”.
Tra i poeti anche due giovani aquilani: Ugo Capezzali “Frantumi di tempo” e Manuela Ardingo “Come ti chiami”.
Poesie lette dalle splendide voci di Bartolomei Giusti e Eva Martelli.
“Vorrei dedicare il premio alle mie figlie che mi hanno costretto a venire qui. Sono rimasto profondamente colpito dal silenzio mortale di questa città e dalle finestre aperte del centro storico- ha infine detto Patrikios- E poi sono rimasto colpito da una parola che gli aquilani usano spesso in questi giorni… Nonostante…Io spero che presto recupererete la voglia di dire grazie a…”
(Nella foto: La scrittrice Laudomia Bonanni al suo tavolo di lavoro, nella casa aquilana, via Garibaldi 75)
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