Wojtyla santo, che farà L’Aquila per lui?
L’Aquila – (di Gianfranco Colacito) – FRA POCHI MESI LA CANONIZZAZIONE – (Foto: in evidenza il papa, sotto Wojtyla in montagna, e con lo sfondo del Gran Sasso, e la croce sulla Cima Wojtyla) – Aprile 2014, Karol Wojtyla sarà canonizzato: dichiarazione di santità . In base ad almeno due miracoli ritenuti tali dalla chiesa e da alcuni verificatori scientifici. Ma soprattutto in base al globale tasso di stima e rispetto – anche da parte dei laici – nei confronti del grande papa Giovanni Paolo II.
San Wojtyla sarà , in una misura rilevante, anche il “nostro Santo”. Da pontefice quel papa scorrazzò per il mondo in 104 viaggi ufficiali. Secondo ricercatori e storici locali – il primo tra i quali fu il giornalista Giustino Parisse – Wojtyla in Abruzzo e in particolare sul Gran Sasso è arrivato, più o meno alla chetichella, almeno 110-120 volte. A L’Aquila e nella nostra regione è stato sei o sette volte ufficialmente. Le montagne aquilane le amava e le conosceva molto bene, ed è un’affermazione senza ombra di possibili smentite: fu lo stesso pontefice a dichiararlo a chi scrive e al collega operatore televisivo Marcello Aromatario, che gli aveva rivolto una semplice e diretta domanda, durante una sua visita ai Piani di Pezza di Rocca di Mezzo.
Il legame tra Wojtyla e il Gran Sasso è solidificato per sempre nella chiesina della Jenca, al Vasto, sul Gran Sasso aquilano, dove la tenacia e la pazienza annose di Pasquale Corriere hanno saputo produrre un risultato eccezionale: il Santuario oggi esistente. Frequentato da decine di migliaia di persone ogni anno, ma ancora clamorosamente privo di parcheggi, bagni pubblici, un acconcio arredo. Insomma, L’Aquila, come sempre, non si è accorta del dono lasciatole da Giovanni Paolo II e annaspa, farfuglia, come chi al mare non sa nuotare e han raggiunto l’acqua troppo alta. Dove non si “tocca” più…
Ad aprile il papa sarà santo, ed è presumibile, senza essere indovini con annessa palla di vetro, che il flusso dei pellegrini, dei turisti, dei visitatori aumenti vertiginosamente. Per diventare crescente e perenne. L’adorazione per un uomo speciale che seppe colpire credenti e soprattutto non credenti con il suo sguardo, le sue parole, i suoi giochi con i giovani, la sua predicazione ma soprattutto la sua azione nel mondo, non è per nulla arginata da critiche e rilievi sul conservatorismo e certe vicende vaticane.
Ad aprile 2014 (anche quinto anniversario del terremoto) dovrebbe, dovrà accadere qualcosa di importante anche a L’Aquila, o almeno c’è da supporlo. Esiste una qualche forma di organizzazione, un comitato, un settore preposto a programmare? Sull’argomento non si dice nulla, non si sa nulla. Appena qualcosa di davvero desolante: ritardi a non finire per i lavori del parcheggio e dei bagni pubblici a servizio del Santuario. Impegni sollecitati dal sindaco agli apparati comunali. In sostanza, niente di più di ciò che avrebbe dovuto esserci da quel dì. L’impressione, che ci auguriamo sbagliata, è che non stia accadendo nulla, al di là di prilli e squittii. Forse è tempo di darsi una mossa.
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