Il Filò, scelta azzeccata per domani
Pescara – Promettono che il filobus battezzato Filò (sarebbe stato più suggestivo chiamarlo Phileas, come Fogg, il protagonista del romanzo di Verne “Il giro del mondo in 80 giorni”, ma meno semplice…) correrà su e giù tra Pescara e Montesilvano tra un paio d’anni. Non ci credono in molti, perché si sa quanto valgono le promesse dei politici. Però bisogna ammettere che di strada ne ha fatta questo progetto. Tanta, da potersi considerare qualcosa di concreto, una speranza per il domani. Un tranquillo Filò comodo, ecologico, silenzioso, come quello storico di Chieti, che abbuonerà alla convulsa fascia urbana tra la città e la sua vicina già grandicella (Montesilvano) un bel po’ di traffico. Meno nervi, meno puzza, meno spesa, meno tempo e comunicazioni e spostamenti più civili. In un mondo più civile. Il filobus, antico mezzo dei decenni scorsi, torna alla ribalta, si impone, dimostra la propria utilità a chi propendeva troppo per i motori a combustione. Una inconsapevole riverenza verso i petrolieri? Forse. Viva Filò.
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